Riparte l'Etna Valley, Stm investirà 240 milioni sul sito di Catania
Disco verde del Cda del colosso dell'hi-tech al modulo M9
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La notizia fa il paio con quella della Apple che ha scelto Napoli per il proprio centro di sviluppo delle App. Ed è almeno di pari calibro, pur non avendo ancora i crismi dell’ufficialita e delle foto di rito con strette di mano vigorose e sorrisi a trenta e passa denti. La notizia è che il modello Etna Valley non è superato, tanto è vero che la StMicroelectronics continua a scommettere su Catania.
Da fonti autorevoli filtra qualcosa più che è un’indiscrezione: martedì scorso il Consiglio di amministrazione del colosso italofrancesce della microelettronica ha vistato all’unanimità con il proprio decisivo assenso l’investimento per la realizzazione a Catania del Modulo M9 (si parla di circa 240 milioni di euro) dove produrre fette di silicio da otto pollici, ovvero lo stato più avanzato del settore.
Un’anticipazione, dunque, un’accelerazione che mantiene Catania tra i siti di prima fascia dell’industria hi-tech e che per il sito di Pantano d’Arci costituisce una polizza assicurativa per almeno un decennio. Perché spostandosi una quota importante della produzione di StM sugli otto pollici, l’annunciata e progressiva chiusura del modulo in cui oggi si lavorano fette di silicio da 6 pollici non avrà ricadute occupazionali. Insomma: si taglia un segmento obsoleto per proiettarsi su un orizzonte più ampio.
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