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Riposto, beccato il “ladro di merendine” che svaligiava la scuola

Di Mario Previtera |

I Carabinieri della Stazione di Riposto, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, hanno arrestato un 27enne del posto. La vicenda vede protagonista un vero e proprio “ladro di merendine” e che aveva individuato la sua preda nei due distributori automatici di snack e bevande collocati all’interno dell’Istituto scolastico “Luigi Pirandello” di Riposto.

Il giovane aveva intuito che i due apparecchi, posti all’interno della scuola, potevano rappresentare per lui una sorta di sportello bancomat infatti, non una, ma per ben tre volte, aveva utilizzato lo stesso modus operandi per impossessarsi del denaro in cassa nonché, nell’occasione, per rimpinguare le proprie scorte casalinghe, svuotando puntualmente il distributore, arrecando complessivamente danni nell’ordine di diverse migliaia di euro alle strutture scolastiche ed alla società che si occupa della gestione dei distributori.

Il primo episodio è avvenuto nella notte dello scorso 29 settembre allorché il ladro, indossando un cappellino con visiera che ne celava parzialmente il viso, aveva compiuto la razzia introducendosi all’interno della scuola attraverso l’infisso di una finestra e, prima ancora di dedicarsi allo scassinamento dell’apparecchio distributore, aveva spostato con un bastone le telecamere di sorveglianza della scuola.

I militari però, visionando quella porzione di filmato del sistema di videosorveglianza della scuola ritenuto utile, grazie alla loro diretta conoscenza del soggetto avevano individuato quasi con certezza il malvivente, quindi hanno suggerito alla dirigente scolastica d’installare un’ulteriore mini telecamera, non visibile.

Mossa poi rivelatasi vincente perché effettivamente il ladro, con le medesime modalità si è reso protagonista di altri due raid: il 13 ed il 27 gennaio scorsi, ma stavolta i carabinieri hanno avuto la possibilità di visionare l’intera azione del ladro che, dopo essersi ancora preoccupato di distogliere l’occhio vigile delle telecamere ruotandole con una scopa, mai si sarebbe aspettato di essere immortalato da una micro telecamera nascosta che ha consentito ai Cc la sua identificazione.

L’Autorità Giudiziaria, al termine ha disposto la misura cautelare a seguito della quale è stato associato nel carcere di piazza Lanza a Catania.

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