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"Sangue blu": Pg chiede di confermare la condanna al boss riservato

La prima parte della requisitoria del sostituto Pg Nicolò Marino.

Laura Distefano

29 Giugno 2025, 12:01

operazione sangue blu summit

«Confermare la condanna a 14 anni nei confronti di Francesco Napoli». Il sostituto procuratore generale Nicolò Marino non concede spazi nemmeno con una continuazione di pena con altre sentenze già passate in giudicato per il rampollo dei Ferrera “cavadduzzu”. La richiesta è stata avanzata alla Corte d’Appello al termine della requisitoria del sostituto Pg nel processo di secondo grado scaturito dall’indagine “Sangue Blu” che nel 2022 portò all’arresto di Napoli, considerato il rappresentante provinciale della famiglia catanese di Cosa Nostra. Per il magistrato non può esserci continuazione con altre condanne poiché nei procedimenti precedenti non aveva il ruolo di capo, che ha avuto per una scelta dei padrini in carcere dopo l’arresto nel 2016 di Francesco “colluccio” Santapaola, figlio di Salvatore (che è cugino di Nitto). Un vuoto di potere (che diventò una voragine dopo il 2017 quando finì dietro le sbarre anche Antonio Tomaselli “penna bianca”) che doveva essere colmato. E quindi si approfittò della scarcerazione di Napoli nel 2019 per conferirgli il massimo ruolo operativo all’interno della famiglia mafiosa.


Non è il primo boss del fronte “Ferrera” ad avere avuto accesso allo scettro del comando. Anche Santo La Causa (un soldato dei “cavadduzzu”), quasi venti anni fa, è stato il reggente militare dei Santapaola-Ercolano. Due destini, quelli di La Causa e Napoli, che si sono incrociati quando il primo ha deciso di diventare un collaboratore di giustizia e ha svelato che il nipote di Pippo Ferrera era uno dei pochi “uomini d’onore riservati” di Catania.

Ciccio Napoli ha ammesso il suo ruolo di capo - parlando di destino già scritto - in una lettera consegnata al gup durante il processo di primo grado. Ma quelle confessioni per il Pg Marino sono circoscritte e non hanno il valore di una “dissociazione” dalla consorteria mafiosa che possa far scattare il riconoscimento delle attenuanti. La requisitoria del magistrato, con le altre posizioni, continuerà l’8 luglio pomeriggio.