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IL FEMMINICIDIO

Sara Campanella non aveva mai presentato denunce. «Ma contro i femminicidi l’azione penale non basta»

Secondo il procuratore capo di Messina, Antonio D’Amato occorrono protocolli per registrare in anticipo situazioni d'allarme

Di Redazione |

«Non c’è stata alcuna denuncia nel tempo da parte della ragazza. E’ un caso delicato e dobbiamo ricostruire bene tutto quello che c’è attorno». Così il comandante dei carabinieri di Messina, Lucio Arcidiacono, ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto, in conferenza stampa, se Sara Campanella, la giovane di 22 anni assassinata ieri pomeriggio con una coltellata alla gola, aveva presentato denuncia contro il presunto omicida, Stefano Argentino, 27enne di Noto, fermato stamani.

Il procuratore capo di Messina, Antonio D’Amato, incontrando la stampa per riferire delle indagini sull’omicidio, ha però sottolineato che pur essendo «giusto porre l’attenzione ai reati da codice rosso e da parte della politica riconoscere una corsia preferenziale a questi procedimenti» da questa vicenda emerge che «la risposta penale – seppur giunta nell’immediatezza, fatto salvo la procedura di convalida al provvedimento provvisorio di fermo da parte del gip – da sola non è sufficiente».

Secondo il procuratore «occorre evidentemente che all’interno di strutture pubbliche, in questo caso l’Università, vengano alimentati e promossi protocolli e convenzioni che consentono attraverso l’ascolto di poter registrare in anticipo situazioni come queste. Non voglio individuare alcun tipo di responsabilità ma è un modo per richiamare l’attenzione generale di tutta la comunità».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA