Notizie Locali


SEZIONI
Catania 18°

procura di catania

Scandalo sanità etnea, indagini chiuse: 17 “avvisi” (anche agli ex assessori Razza e Scavone)

L’inchiesta sul sistema “preconfezionato” per assegnare i ruoli a “raccomandati” in alcuni progetti sanitari

Di Laura Distefano |

L’indagine sui bandi della sanità che a fine aprile ha portato uno scossone anche nella politica cittadina. è ufficialmente chiusa. Qualcuno si aspettava un nuovo capitolo di questo film giudiziario che ha fatto scattare «la sospensione dall’esercizio del pubblico servizio» ai due ex assessori regionali Ruggero Razza e Antonio Scavone, ma invece la procura ha deciso intanto di mettere un punto in questo filone che ha ha per protagonisti l’odontoiatra Ezio Campagna e il direttore amministrativo dell’Ordine dei Medici Aldo Missale (entrambi ai domicilari).

Anche il concorso bandito per il ruolo vinto da quest’ultimo è finito nelle oltre mille pagine delle due ordinanze firmate dalla gip Simona Ragazzi, la prima che ha portato ai domiciliari i 4 indagati tra cui il cardiologo (e fino a pochi giorni prima dell’arresto potenziale candidato sindaco) Pippo Arcidiacono. Il dentista Sebastiano Ferlito è stato scarcerato dal Riesame che ha applicato una misura interdittiva.

L’operazione – denominata Pns come l’acronimo dei progetti “incriminati” – ha scoperchiato un sistema di corruzione e turbative d’asta (di cui sarebbero stati registi Missale e Campagna) volto a “piazzare” i candidati segnalati o raccomandati negli incarichi previsti dai progetti sanitari che sono stati attivati al Garibaldi e al Policlinico. Le intercettazioni, che tirano in ballo anche politici rimasti estranei alle contestazioni, sono la bussola che ha indirizzato gli investigatori. E una delle strade conduce fino a Palermo, ai feudatari della formazione sanitaria. L’indagine ha toccato due palermitani: Filippo Di Piazza, braccio destro del presidente dell’Omceo del capoluogo siciliano Toti Amato, e l’avvocato Giuseppe Di Rosa, componente dell’organo di vigilanza dei medici. Ed è forse nella parte occidentale dell’isola che si sta girando il sequel di questa saga con attori camici e colletti bianchi.

Ma torniamo alle falde dell’Etna. Il sostituto procuratore Alessandra Tasciotti ha firmato l’avviso di conclusione indagini per 17 persone. Nessuna posizione stralciata rispetto ai nomi inseriti nell’ordinanza di un mese e mezzo fa. Ma anche questo non sorprende. Già non erano serviti i chiarimenti resi dagli indagati nella fase degli interrogatori di garanzia alla gip. Tra mezze ammissioni e nuove interpretazioni dei “detto” e “non detto” la giudice non ha cambiato rotta. Nella lista inserita nell’avviso di 9 pagine ci sono Arcidiacono, il chirurgo Alberto Bianchi, Campagna, Paola Campagna (figlia del dentista), Di Piazza, Di Rosa, Ferlito, Calogero Grillo, Igo La Mantia (che si è dovuto dimettere dalla carica di presidente dell’Omceo), la docente universitaria Rosaria Leonardi, Missale, Eugenio Pedullà, Ernesto Rapisarda, Scavone, Razza, Francesco Lo Re e Daniele Sorelli (ex membri dello staff del delfino di Nello Musumeci). A questo punto l’attesa è per una richiesta di rinvio a giudizio. Ma all’orizzonte c’è la richiesta annunciata dal difensore di Missale, l’avvocato Piergiuseppe De Luca, di chiedere un interrogatorio alla pm Tasciotti. E chissà, se dopo, non ci sarà da scrivere una nuova sceneggiatura.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati