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Scazzottate dal paninaro parente di un Santapaola: «Si apre la guerra»

Un’aggressione nata per un paio di occhiali persi. Cognomi della malavita pesanti sono entrati in contatto

Di Laura Distefano |

«Qui sei a casa di Turi Santapaola». L’avvertimento viene lanciato da Francesco Raccuglia quando, a marzo dello scorso anno, la sua panineria diventa un ring. Un’aggressione nata per un paio di occhiali persi da Mario Privitera, figlio di quell’Orazio “pilu russu” che da oltre un decennio è al 41bis per mafia e omicidio. Raccuglia, paninaro alla stazione e neomelodico per hobby con il nome d’arte Franco Amato, è cognato di Turi “colluccio” Santapaola. Ma quella parentela non ha fermato Mario Privitera, che lo ha colpito accusandolo di aver fatto scomparire gli occhiali. A spalleggiarlo, inoltre, sarebbe arrivato anche Domenico Querulo, conosciuto come “Domenico da zia Lisa” che è anche cugino di Mario Privitera. All’epoca – e anche secondo il blitz “Locu” – Querulo è uno dei nomi che conta nel clan Cappello-Bonaccorsi.

Cognomi della malavita pesanti sono entrati in contatto. Querulo, inoltre, è stato colpito con un coltello da prosciutto dalla figlia di Raccuglia, fortunatamente solo un taglio al giubbotto. Ma la situazione può davvero precipitare. I poliziotti hanno seguito in diretta l’evolversi del romanzo criminale.

Nell’informativa dell’indagine “Ombra”, scattata la scorsa settimana, ci sono intercettazioni su intercettazioni che documentano il coinvolgimento diretto di Daniele Strano, come “capo” del gruppo della Stazione della famiglia Santapaola-Ercolano. Strano ha cercato di mediare anche con Querulo in persona. Vanno a bussare direttamente a casa sua a San Cristoforo. I Cappello, per chiudere la questione, chiedono di presenziare alla punizione di Raccuglia.

La situazione può davvero scatenare una guerra di mafia. Strano lo dice chiaramente chiacchierando con Salvatore Iudicello, delfino di Salvatore Ercolano (classe ’78). Strano comprende che la situazione è delicata perché Raccuglia non è uno qualsiasi, è legato alla famiglia di “sangue” dei Santapaola: «E io come me la prendo la responsabilità di portargli un parente di Santapaola per dargli botte che poi mi puntano i Santapaola il dito a me?». Troppi interessi in gioco. Serve l’intervento del reggente Ciccio Russo: «Domani se la prende la responsabilità coso… Ciccio Russo, lui! Solo lui se la può prendere questa responsabilità!».

C’è il rischio di una faida. «Si apre la guerra… si apre certo, stiamo parlando della famiglia “carateddi” proprio, non è che stanno parlando gli operai», commenta Strano. Che aggiunge: «C’è “pummaroru” (Pietro Guerrera) che ha venti omicidi addosso».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA