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Scicli, non convince la versione del padre sul bimbo con fratture a braccia e gambe: arrestato

I carabinieri fanno chiarezza sull'episodio che ha scosso una comunità intera. L'uomo aveva detto che il piccolo, 5 anni, era caduto dal letto

Redazione La Sicilia

24 Febbraio 2025, 10:26

Foto Carabinieri Scicli

Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, che ha coordinato le indagini, nella mattinata del 22 febbraio scorso, i carabinieri dell’Aliquota operativa del Norm della Compagnia di Modica e della Stazione di Modica hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 39enne, gravemente indiziato – allo stato degli atti e nella presente fase del procedimento, nella quale non è stato ancora instaurato il contraddittorio con l’indagato – del reato di lesioni gravi nei confronti del figlio di 5 anni.

L’uomo, fatta salva la presunzione di innocenza, si sarebbe reso responsabile delle percosse e delle violenze che hanno cagionato al bambino fratture multiple alle braccia e alle gambe, per cui sono stati necessari due delicati interventi chirurgici.

Il minore, giunto al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore “Nino Baglieri” di Modica per una riferita caduta accidentale dal letto, è subito parso al personale sanitario in condizioni sanitarie critiche.

Le successive analisi a cui è stato sottoposto e le valutazioni medico-legali disposte non hanno lasciato dubbi in ordine alla chiara incompatibilità delle lesioni/fratture refertate rispetto alla versione dei fatti fornita dai genitori del bambino, motivo per cui è scattata immediatamente la procedura di codice rosa.

Informata la Procura della Repubblica di Ragusa, è stata disposta l’escussione di tutti coloro che potessero riferire circostanze utili alla ricostruzione delle varie dinamiche familiari, così da poter identificare il presunto responsabile di tali gravi lesioni.

Pertanto, l’insieme degli elementi raccolti sinora ha consentito di attribuire al padre, in via esclusiva, la responsabilità delle violenze subite dal bambino, provocate in due distinti episodi. Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato condivise dal Gip in sede, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.

«Povero bimbo, aveva numerose ferite in tutto il corpo. Abbiamo subito intuito che non erano state causate da una caduta dal letto, bensì da percosse». Sono le parole di Giuseppe Piccione e Maria Cilia, soccorritori della Seus 118, dopo l’intervento a Scicli. In seguito alla loro segnalazione alle forze dell’ordine è scattato l’arresto del padre del bimbo. Fondamentale è stato l'intervento dell’equipaggio della postazione «Romeo Alfa 3» del 118 di Marina di Ragusa, composto dai due operatori della Seus. «A bordo dell’ambulanza siamo andati a Scicli in seguito a una richiesta di intervento per un bimbo caduto da un letto. Arrivati a casa sua lo abbiamo trovato in pessime condizioni: aveva infatti in tutto il corpo ematomi ed ecchimosi ed evidenti fratture a una gamba e a un braccio, tutti chiari indizi di violenze subìte - raccontano i due soccorritori -. Abbiamo quindi avvisato la centrale operativa del 118 che si trattava di un "codice rosa". Dalla centrale hanno quindi avvisato sia i carabinieri che l’ospedale di Modica, dove nel giro di pochi minuti siamo giunti con il bimbo affidandolo alle cure degli operatori sanitari».
Il presidente della Seus, Riccardo Castro, sottolinea: «Giuseppe Piccione e Maria Cilia sono l’esempio perfetto dell’eccellenza dei soccorritori e di tutti gli operatori del 118 siciliano. Nonostante la comprensibile angoscia causata dalla vista di un bimbo sottoposto a violenze hanno mantenuto la lucidità necessaria per attivare la procedura prevista in questi casi. Siamo orgogliosi di loro e di aver contribuito alla scoperta di un terribile caso di percosse. Un grande e affettuoso abbraccio al bimbo». Il pi

Il piccolo frattanto è stato dimesso dall’ospedale. Ora è tornato con la madre nella loro città d’origine, in un comune della provincia di Caltanissetta.
L’uomo, arrestato nei giorni scorsi, non aveva mai riconosciuto ufficialmente il bambino nato dalla relazione con la donna. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, un tentativo di chiarimento con la madre avrebbe scatenato la sua furia, portandolo a scagliarsi ripetutamente contro il figlio in due episodi distinti di violenza.