IL FEMMINICIDIO
Sette mesi dopo il delitto in aula l’agrigentino che uccise la moglie in Piemonte: «Ero posseduto da Satana»
L'imputato è Giovanni Salamone, 61 anni all’epoca dei fatti, accusato di aver assassinato la consorte, Patrizia Russo, 53 anni
Ha ucciso la moglie a coltellate sorprendendola nel sonno, nella loro casa di Solero (Alessandria). «Ero posseduto da Satana», ha detto, sette mesi dopo il delitto nell’aula della Corte d’Assise di Alessandria.
L’imputato è Giovanni Salamone, 61 anni all’epoca dei fatti, accusato del femminicidio della moglie, Patrizia Russo, 53 anni. Gli avvocati difensori, Elisabetta Angeleri e Gianfranco Foglino, hanno rinnovato la richiesta di perizia psichiatrica, che però è stata respinta. I legali parlano di un forte stato depressivo di cui era preda Salamone, la preoccupazione per le cartelle esattoriali e per un processo a suo carico con l’accusa di ricettazione, da cui peraltro è stato poi assolto.
Notti insonni, prima di quella in cui Salamone ha ucciso la moglie per poi chiamare i carabinieri. Ai militari, arrivati nella casa di via Cavoli la mattina del 16 ottobre 2024, dopo la chiamata del reo confesso, aveva detto: «Mi volevano fregare i soldi. No so spiegare chi e come. Ero posseduto».
Elementi drammatici emersi durante l’esame in aula in Corte d’Assise ad Alessandria. Un esame durato poco più di un’ora, in una giornata in cui sono stati ascoltati anche diversi testi, compresi i due figli della coppia, Giuliana e Francesco, entrambi costituiti parte civile nel processo. Ascoltati anche la sorella dell’imputato e il fratello della vittima. Così come la migliore amica di Patrizia, cui la donna avrebbe dettagliatamente aggiornato sulla difficile condizione, soprattutto mentale, del marito, sempre in peggioramento.
Dalla difesa è stata ribadita la richiesta di perizia psichiatrica, però respinta, «perché – come spiega l’avvocata Angeleri – negli atti c’è già una consulenza di parte dell’accusa e, quindi, non ci sarebbero elementi tali da giustificare una perizia».
Salamone è rinchiuso a Genova nel carcere di Marassi. Nella Casa circondariale “Cantiello e Gaeta” di Alessandria, nella prima serata del 18 ottobre 2024 – poche ore dopo la convalida del fermo – aveva tentato di togliersi la vita. In aula ha pianto e ha continuato a disperarsi.
Patrizia e Giovanni erano arrivati a Solero – poco più di 1.650 abitanti – nel 2023, con un trasferimento dalla loro Sicilia per motivi di lavoro. Lei insegnava nelle scuole medie del paese, lui si occupava di coltivazione di olio. Una coppia ben integrata nella piccola comunità a pochi chilometri dal capoluogo alessandrino.
La prossima udienza è in calendario il 9 giugno.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA