la protesta
Sicilia assetata, in cinquemila in piazza ad Agrigento per l’acqua: «Gestione della crisi inadeguata»
Contestato il presidente dell'Azienda che gestisce il servizio idrico in provincia
Almenbo cinquemila persone stanno partecipando ad Agrigento alla manifestazione contro la crisi idrica organizzata dal comitato #vogliamolacqua. Il corteo partito da piazza Cavour sta andando verso la prefettura. Momenti di tensione si sono registrati quando il presidente di Aica, l’azienda idrica dei comuni agrigentini, Settimio Cantone è stato contestato dalla folla e sono intervenute le forze dell’ordine.
La gente sottolinea il proprio disappunto per l’inadeguatezza nella gestione della crisi idrica e per chieder misure adeguate da mettere in campo: l’intervento del Genio militare, della Protezione civile e soprattutto «un intervento economico adeguato che nell’immediato aiuti a superare la grave crisi e nel prossimo futuro programmi una serie di investimenti sul territorio perché si costruiscano le infrastrutture necessarie per non far più vivere crisi, come l’attuale, alla popolazione».
Ad Agrigento l’acqua arriva ogni 15 giorni e il sindaco Franco Micciché, parlando «della peggiore emergenza idrica degli ultimi anni».
L’arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, che solidarizza coi manifestanti ha detto che «la Chiesa agrigentina, partecipe della grave crisi idrica della città e del territorio che mette a dura prova la vita della gente con un servizio idrico inadeguato, sollecita gli enti preposti a trovare soluzioni emergenziali e strutturali risolutive, efficaci, efficienti, economiche e solidali tali da mitigare la crisi idrica dei comparti civile, agricolo, zootecnico e forestale con costi di gestione proporzionati al servizio reso, vigilando su eventuali speculazioni, su un bene primario, che possano danneggiare i cittadini».
Alla fine momenti di tensione quando il prefetto Filippo Romano, secondo quanto si è appreso, non ha voluto ricevere la delegazione (che aveva tra i componenti anche il vicario dell’arcivescovo) con la presenza del segretario provinciale della Cgil. Alla fine i rappresentanti dei sindacati hanno deciso di rinunciare e in Prefettura è salito solto don Cumbo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA