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Simona morta in piscina, nessun indagato e l'attesa per l'autopsia che forse svelerà il giallo

Tra ipotesi in campo un malore ma resta sempre da chiarire il motivo per cui nessuno si sarebbe accorto di ciò che era accaduto

Redazione La Sicilia

03 Agosto 2025, 11:56

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Non ci sono indagati, al momento, per la morte di Simona Cinà, la giovane pallavolista di 20 anni morta in piscina durante una festa di laurea a Bagheria. La villa, affittata per la festa, non è stata sequestrata e i carabinieri durante il sopralluogo hanno trovato diverse bottiglie di alcool. Attorno alle 4 quando è avvenuta la tragedia molti dei partecipanti al party erano andati via e chi ha organizzato la festa aveva già iniziato a ripulire tutto. Simona Cinà è stata trovata in bikini.

Stava facendo un bagno in piscina quando, è una delle ipotesi al vaglio degli investigatori, potrebbe essere stata colta da malore. Resterebbe da chiarire, però in questo caso, come mai nessuno si sia accorto che la ragazza non si muoveva più nella piscina. Domani la Procura di Palermo, che coordina le indagini dei carabinieri, affiderà l'incarico per eseguire l'autopsia nel reparto di medicina legale dell'ospedale Policlinico. Un esame fondamentale per chiarire cosa è successo alla giovane.

Frattanto si registra il monito del presidente dell’ordine degli avvocati di Palermo Dario Greco in merito alla vicenda. «Dinanzi a tragedie riguardanti fatti di cronaca e giovani vite, è sempre doveroso il rispetto dei principi deontologici che regolano i rapporti tra l'avvocatura, i mezzi di informazione e i social network. In particolare, il nostro codice deontologico impone all’avvocato che rilasci dichiarazioni pubbliche o interagisca con i media o utilizzi i social network l’obbligo di assumere un comportamento riservato, sobrio e misurato a tutela del decoro e della dignità dell’avvocatura», ha detto Greco.

Le compagne di gioco della cds Capacense la squadra di pallavolo dove ha giocato Simona esprimono tutta la loro incredulità e dolore per la fine dell'amica.

«Incredule, scioccate, attonite. Abbiamo aspettato. Abbiamo aspettato che la notte trascorsa ci convincesse che è stato solo un brutto sogno, che tu stamani fossi impegnata in un altro torneo. Ma purtroppo l’incubo non è svanito, la realtà continua a stare qui nella mia notte insonne. Abbiamo aspettato di trovare le parole giuste per esprimere la ragazza, la persona, l’atleta che sei stata perché non volevamo che fosse «troppo poco». Abbiamo aspettato perché non avevamo la forza se non per piangerti. Simo solo cose belle per te che bella lo eri fuori e dentro».

«Grazie Simo per tutto il tuo impegno, per la tua presenza e dedizione. Grazie per avere fatto parte della nostra famiglia nella quale resterai per sempre - aggiunge Enza Cataldo, la responsabile della squadra - Noi continueremo a venirti a trovare nei nostri ricordi più belli sempre… Starai accanto a me durante la foto delle paste, la tua energia rimarrà nei luoghi in cui ci siamo conosciute. Grazie Simona per averci riempito il cuore con tutti i tuoi sorrisi».