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Siracusa e le “cortesie” di Salvini alla Lukoil Le Iene: «Prima gli italiani o i russi?»

Di Redazione |

Nel caso dell’incontro a Mosca tra uomini di Putin e una delegazione leghista, si inserisce uno strano scambio di lettere istituzionali. E’ il racconto della Iena siciliana Silvio Schembri  che ha mostrato lo scambio epistolare, della primavera di quest’anno, potrebbe essere collegato all’affaire Metropole, ovvero all’incontro in un albergo di Mosca tra una delegazione russa e una italiana. A capo della delegazione italiana ci sarebbe stato Gianluca Savoini, ex portavoce di Matteo Salvini e presidente dell’associazione Russia-Lombardia.

L’incontro, dell’ottobre 2018, avrebbe avuto come scopo, ufficialmente, l’acquisto italiano di una fornitura di carburante della società russa Lukoil. È proprio dallo stabilimento siciliano di proprietà dei russi della Lukoil che parte il servizio de Le Iene.

Lo stabilimento è l’oggetto di questo scambio epistolare ai massimi vertici, tra l’ambasciatore russo in Italia, l’ex Ministro dell’Interno e il Prefetto di Siracusa. Nel mirino dei russi ci sono, pare di capire da quella lettera, i numerosi scioperi avvenuti negli ultimi dieci anni alla Isab di Priolo Gargallo, che, spiega l’ambasciatore nella lettera, “avrebbero provocato danni per alcuni milioni di euro, nonché arrecato danni per la reputazione di Lukoil”.

Alla pressione russa sarebbe seguito l’intervento del Prefetto di Siracusa, sollecitato proprio da Matteo Salvini in un’altra lettera. E se questo intervento del segretario della Lega fosse stato un “favore” italiano ai russi dopo quell’incontro al Metropole che, sostengono gli inquirenti, avrebbe in realtà coperto un tentativo di finanziamento dei russi alla lega per 65 milioni di dollari? Silvio Schembri è andato a chiederlo proprio all’ex ministro dell’Interno. Che non l’ha presa benissimo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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