Siracusa, in libertà i genitori di Ayse ma per la Procura l’accusa regge

Di Mario Barresi / 01 Ottobre 2015

«S’è inventata tutto». Tornano in libertà i genitori di Aysegul Durtuc, la diciannovenne di Siracusa che aveva denunciato di essere stata portata in Turchia con un inganno e trattenuta lì, a casa dei nonni, contro la propria volontà. Il Gip di Siracusa, Andrea Migneco, non ha convalidato i fermi di Birol Durtuc, 40 anni, e della moglie Yasemin Durucan, 36 anni, entrambi nati in Turchia ma residenti da tempo a Siracusa.   I due si trovavano in carcere perché accusati di sequestro di persona, rapina aggravata e stato di incapacità procurato mediante violenza, commessi in concorso con altre persone ancora da identificare. Il giudice ha comunque disposto, in attesa di ulteriori sviluppi processuali, il divieto di avvicinamento dei genitori nei luoghi abitualmente frequentati dalla figlia.   La difesa, sostenuta da Sofia Amoddio e Giovanna Cicero, ha innanzitutto dimostrato l’assenza di un oggettivo pericolo di fuga dei due indagati. Ma, dai lunghi interrogatori di questa matttina davanti al gip, sarebbe emersa un’altra verità: «La storia della ragazza non regge – sostiene l’avvocato Amoddio – e l’abbiamo dimostrato con più elementi». Ma dalla Procura di Siracusa si dicono convinti della fondatezza dell’impianto accusatorio. Il Procuratore Francesco Paolo Giordano «restano indizi gravi di colpevolezza».

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