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L'INCHIESTA

Sistema “Campione”, il pm chiede 32 rinvii a giudizio tra politici, professionisti, uomini delle istituzioni e forze dell’ordine: tutti i nomi

Per altri quindici imputati il procuratore Vella ha chiesto il «non luogo a procedere»

Di Francesco Di Mare |

Rinvio a giudizio per 32 imputati, non doversi procedere per altri 15. Il tutto con “l’incognita” della inutilizzabilità delle intercettazioni della Direzione distrettuale antimafia di Palermo che ha “disinnescato” le accuse rivolte ad alcuni imputati.

Queste le richieste avanzate oggi dal procuratore della Repubblica facente funzioni Salvatore Vella, al termine della sua lunga e articolata requisitoria durante l’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta sulla presunta rete di corruttela messa in piedi dall’ex patron di Girgenti Acque, Marco Campione.

Professionisti, politici, uomini delle istituzioni e forze dell’ordine sarebbero stati a disposizione della società e, in particolare del suo presidente, in cambio di favori e posti di lavoro per familiari e amici. Nella lista degli imputati ci sono i vertici di Girgenti Acque prima del commissariamento, politici, professionisti, forze dell’ordine, persino l’ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede, accusato di avere “salvato” Girgenti Acque da un’interdittiva antimafia, e l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè al quale si contesta l’accusa di finanziamento illecito al partito.

Le richieste di processo

Il rinvio a giudizio per vari capi d’imputazione è stato chiesto per Marco Campione (ex presidente Girgenti Acque); Pietro Arnone; Salvatore Aiola (ex brigadiere del Nucleo radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Agrigento); Silvio Apostoli (intermediario per l’acquisto dei contatori idrici in Cina); Bernardo Barone (direttore tecnico programmazione Ambito territoriale ottimale); Francesco Barrovecchio (responsabile tecnico Hydortecne); Pietro Angelo Cutaia (direttore amministrativo di Girgenti Acque); Igino Della Volpe (membro del Consiglio di amministrazione di Girgenti Acque); Leonardo Di Mauro (maresciallo dei carabinieri) per un solo capo; Nicola Diomede (ex prefetto di Agrigento), per un paio di capi; Diego Galluzzo (avvocato ed ex membro Cda Girgenti Acque e Hydortecne); Luigi Giambra; Giuseppe Giuffrida (ex dirigente Girgenti Acque); Salvatore Fanara (membro Cda Girgenti Acque e Hydortecne); Ignazio La Porta (membro Collegio sindacale); Claudio Lusa (responsabile team Deloitte&Touche spa); Gianfranco Miccichè (già presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana) per un solo capo; Giuseppe Milano; Giovanni Nicolosi; Calogero Patti; Gerlando Piparo per un solo capo; Gian Domenico Ponzo (direttore generale Girgenti Acque); Calogero Sala (direttore tecnico Girgenti Acque); Francesco Scoma (già assessore regionale) per un solo capo; Carlo Sorci; Michele Termini; Maria Terrana; Rino Vella (maresciallo dei carabinieri); Giorgio Vetro; Roberto Violante (ex comandante della stazione dei Carabinieri di Realmonte); Salvatore Vita; Pietro Sorci.

Le richieste di non luogo a procedere

Richiesta di non doversi procedere per non avere commesso il fatto per il giornalista (in pensione) Alfonso Buggea; non doversi procedere per intervenuta prescrizione dei reati e per non avere commesso il fatto per Salvatore Montana Lampo (direttore Arpa Agrigento); Pio Giovanni Avanzato (funzionario Arpa); Giuseppe Maragliano (dirigente Arpa); Maria Patrizia Scimeca (dirigente Arpa); Michele Calvello (manager Deloitte&Touche spa); Eugenio D’Orsi (ex presidente della Provincia Regionale di Agrigento); Salvatore Gabriele; Gerlando Gibilaro (ex consigliere comunale di Agrigento); Giuseppe Giuffrida (consigliere comunale di Cattolica Eraclea); Paolo Francesco Lupo (dirigente della Soprintendenza); Francesco Macina (senior team Deloitte&Touche spa); Alberto Paderni; Giovanni Pitruzzella (presidente Autorità garante della concorrenza e del mercato); Fulvio Riccio.

Alla resa dei conti, a indebolire il castello accusatorio è stata la impossibilità di utilizzare intercettazioni eseguite a suo tempo dalla Dda. Molti degli imputati si avviano così a uscire dalla vicenda, evitando il rinvio a giudizio.Nei prossimi giorni, dal 28 aprile, inizierà la lunga e si prevede articolata “raffica” di discussioni degli avvocati difensori.Si spera nella decisione della Gup entro l’inizio della pausa estiva dell’attività giudiziaria.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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