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Sos Mediterranée a sorpresa: «Da Musumeci provocazione, ma messaggio forte a Roma e Ue»

Di Emmanuel Cazalé |

«L’ordinanza di chiusura degli hotspot siciliani firmata dal presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci è una provocazione perché tratta di un terreno che non è di sua competenza. Ma è anche un messaggio politico forte a Roma e all’Europa affinché il baricentro della soluzione alla crisi migratoria si sposti nel cuore dell’Europa. La soluzione può arrivare solo dall’Europa».

Ad affermarlo all’Adnkronos è la direttrice generale di Sos Mediterrannée Italia, Valeria Taurino commentando l’iniziativa del presidente della Regione Sicilia.  «La soluzione ideale è un programma di ricerca e soccorso a guida europea che deve avere come obiettivo di proteggere le vite umane ed evitare i dispersi in mare. E’ la stessa cosa che le agenzie dell’Onu chiedono da anni», sottolinea. «La crisi migratoria deve tornare a essere una priorità nell’agenda europea. L’Europa deve agire. Non possiamo continuare a perdere vite umane in mare. E’ una situazione intollerabile», aggiunge.

Il messaggio di Musumeci, rileva Taurino, «è molto forte e personalmente lo considero come un grido disperato di aiuto e che non deve rimanere inascoltato. La Sicilia, ancora una volta, si trova a compiere uno sforzo eccezionale. Tutte le strutture e gli hot spot sono bene oltre il limite della capienza. E’ un reale problema». Tuttavia, aggiunge la direttrice generale di Sos Mediterrannée Italia, «non è con un provvedimento di questo tipo che si risolve la crisi migratoria. Probabilmente potrebbe ridurre il numero di arrivi in Italia ma non certo il numero di morti nel mediterraneo. I numeri di morti sono agghiaccianti e intollerabili e l’Europa deve agire predisponendo un programma di ricerca e soccorso». 

Il messaggio di Musumeci, quindi, se da un lato mette in rilievo una situazione disperata dall’altro è preoccupante e potrebbe avere ripercussioni negative. «Il rischio è che questo tipo di atteggiamento possa suscitare un’ulteriore crescita dei sentimenti di razzismo e xenofobia nel nostro paese ma soprattutto mi preoccupa che possa rendere più difficili i soccorsi in mare», sottolinea la direttrice generale di Sos Mediterrannée Italia.

La Sea Watch 4, che ieri ha soccorso 97 persone in difficoltà nelle acque internazionali al largo della costa libica, rileva Taurino, «sta ancora aspettando un porto di approdo. Rischiamo di ritrovarci in una situazione di difficoltà esattamente come alcuni mesi fa». Il clima politico, sottolinea, «non è che non aiuta le Ong ma non aiuta a portare in salvo essere umani. Ogni comandante ha il dovere di portare soccorso ma il rischio di provvedimenti del genere è che rischia ancora una volta di scoraggiare le navi a prestare soccorso se coinvolte in una situazione di emergenza».

Per quanto riguarda l’emergenza coronavirus e la questione dei migranti si tratta di «una strumentalizzazione». L’Italia e il mondo, spiega Taurina, «deve far fronte a una crisi seria che minaccia la salute pubblica. Ma come ha detto nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, la maggior parte dei nuovi contagi in Italia arriva dai nostri concittadini che tornano dalle ferie. La percentuale dei migranti positivi al Covid negli ultimi mesi non supera il 3-5%. E una grossa parte si infettano nei centri di accoglienza. «Comunque, aggiunge la direttrice generale di Sos Mediterrannée Italia, non è una situazione, quella legata all’emergenza coronavirus, che va sottovalutata. Anzi va presa in considerazione e contenuta. La categoria dei migranti, comunque – sottolinea – è quella più controllata perché a tutti vengono fatti i tamponi e i controlli».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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