Presidenza della Repubblica
Sparatoria Monreale, il fratello di una delle vittime: «Ci ha scritto Mattarella»
Marco Pirozzo è il fratello di Massimo ucciso il 27 aprile nel corso di una sparatoria insieme ad Andrea Miceli e Salvo Turdo. In carcere ci sono tre palermitani
«Oggi ricorrono due mesi dalla scomparsa di mio fratello Massimo, e dei suoi amici Andrea e Salvo. Il dolore è ancora vivo, ma altrettanto viva è la nostra determinazione nel chiedere verità e giustizia. Abbiamo ricevuto una risposta dal presidente della Repubblica alla lettera che, come famiglie Pirozzo, Miceli e Turdo, avevamo inviato per chiedere attenzione, giustizia e verità». Lo dice Marco Pirozzo fratello di Massimo ucciso a Monreale il 27 aprile nel corso di una sparatoria insieme ad Andrea Miceli e Salvo Turdo. Per la strage in carcere ci sono tre palermitani: Salvatore Calvaruso, Mattias Conti e Samuele Acquisto.
«Lo Stato riconosce il nostro dolore e la nostra battaglia – aggiunge Marco Pirozzo – se il presidente della Repubblica ha scelto di rispondere, allora significa che non stiamo parlando nel vuoto. E forse, da oggi, anche altri rappresentanti delle Istituzioni inizieranno a guardarci. A guardare le tante famiglie come la nostra, che hanno perso figli, fratelli e amici per mano della criminalità. Questa attenzione comincia a far tremare chi pensava che il silenzio fosse la nostra fine. Ma noi siamo ancora qui. Più uniti. Più determinati. Non ci fermeremo. Continueremo a chiedere verità e giustizia per mio fratello Massimo, per Andrea, per Salvo, e per tutte le vittime innocenti. Grazie, presidente Mattarella – conclude Marco Piorozzo – per averci ascoltato. E grazie a chi continuerà a darci voce. È il momento di cambiare le cose. Di ripensare un sistema che troppo spesso lascia sole le vittime e chi le ama».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA