Strage di Altavilla: Giovanni, Sabrina, Massimo e il delirio mistico che diventa furia omicida
Il racconto dell'orrore (e della follia) dalla villetta "purificata" dai demoni
Giovanna Barreca e Antonella Salamone
«È una tragedia che rappresenta il massimo dell’immaginazione umana. Ci sentiamo di dover dire che è dovuta a un fenomeno molto diffuso: un modo di concepire la religione in maniera distorta, con soggetti che approfittano della debolezza e della vulnerabilità altrui. Facciamo quindi un appello, soprattutto ai giovani, affinché si muovano per fare emergere queste situazioni». Lo ha detto Ambrogio Cartosio, procuratore di Termini Imerese, durante la conferenza stampa sulla strage di Altavilla.
«Ai ragazzi dico: so che è difficile e complicato fare emergere certe cose ma questa terribile tragedia dimostra che il silenzio alle volte può essere la propria condanna a morte - ha aggiunto - Le strutture della magistratura, delle forze ordine e delle altre istituzioni sono in grado di aiutare efficacemente le vittime di questi reati».
Alla conferenza stampa erano presenti anche i sostituti procuratori Chiara Salerno e Manfredi Lanza, il comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, generale di brigata Luciano Magrini, il comandante dei carabinieri di Monreale tenente colonnello Giulio Modesti e il comandante della Compagnia di Bagheria maggiore Francesco Battaglia.
«La figlia di Barreca (il procuratore fa il nome, ma è minorenne e quindi lo omettiamo) è stata coinvolta in questa situazione di parossismo religioso, ha partecipato a una serie di riti che sono state torture sulla madre e sui fratelli. Per quanto riguarda la sua responsabilità nella strage non compete a noi ma alla procura dei minorenni di Palermo. Sembra che la partecipazione alle torture sia stata corale - ha aggiunto- l’unica che mi sento di escludere è la madre».
Il delirio mistico
«Giovanni Barreca da anni vive un delirio mistico, dominato da un’accesissima e fanatica religiosità. Questo pesa enormemente sulla famiglia e soprattutto sui suoi figli, i due uccisi nella tragedia, e la terza, ragazza molto sveglia e intelligente. La situazione ha una deriva molto rapida a partire da gennaio - aggiunge - quando sulla scena di questa famiglia compare una coppia di palermitani, Sabrina Fina e Massimo Carandente, che vivono anche loro una dedizione religiosa molto particolare che potremmo definire anti satanista. La frequentazione dei coniugi Sabrina Fina e Massimo Caradente ha convinto Giovanni Barreca che nella casa ci fosse una presenza demoniaca che si fosse impossessata non solo della casa ma anche dei corpi» ha raccontato Ambrogio Cartosio. «Si è creata - ha aggiunto - una situazione che ha convinto Barreca e i figli ad adoperarsi per allontanare i demoni dalla casa con torture inflitte alle persone che loro ritenevano possedute dal demonio. Torture inflitte alla madre, Antonella Salamone, e ai figli Kevin e Emanuel.