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Strage di Ustica, ancora veleni alla vigilia della commemorazione: «Ancora una volta ci si divide e non ci si unisce per la ricerca della verità»

Il sindaco di Bologna riceve solo i rappresentanti di un'associazione

Di Redazione |

«Constato con dispiacere come anche quest’anno l’anniversario della strage di Ustica sia utilizzato per dividere anziché per unire, come se la ricerca della verità fosse una questione di identità personale o politica anziché un impegno dovuto a chi, come me, quel 27 giugno ha avuto la vita segnata per sempre». Lo dice Giulia Cavazza, presidente di Avdau (Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica) riferendosi, si spiega in una nota, “alla decisione del sindaco di Bologna di ricevere solo quei parenti delle vittime che fanno capo all’associazione che porta avanti la narrazione della battaglia aerea”, e cioè l’associazione parenti delle vittime della strage presieduta da Daria Bonfietti.

Cavazza e la sua associazione contrappongono all’ipotesi della battaglia aerea quella di una bomba, «individuata come unica ipotesi tecnicamente sostenibile dal collegio Misiti»: un ordigno esploso a bordo del Dc9 caduto il 27 giugno 1980 nel Tirreno, nei pressi di Ustica.

«Purtroppo – continua – sembra che neppure le centinaia di smentite documentate in questi 45 anni potranno mai scalfire le certezze di chi preferisce riproporre storie inventate per mettere in cattiva luce la fedeltà e la capacità delle nostre forze armate, la Nato, gli Stati Uniti e via dicendo». Avdau conclude dicendo che «poiché non consideriamo eretico chiedere che si indaghi finalmente senza pregiudizi in tutte le direzioni, aspettiamo con fiducia l’esito dell’udienza del 26 novembre», quando il Gip di Roma dovrà pronunciarsi sulla richiesta di archiviazione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA