La richiesta
Strage Ravanusa, gli sfollati chiedono di incontrare il nuovo sindaco
Le case da salvare sono almeno una quindicina, secondo quanto è risultato dalle perizie tecniche fatte realizzare dagli stessi proprietari.
«Gli sfollati chiedono al nuovo sindaco di non avere paura della verità. Queste persone sono state ostaggio di un’amministrazione che ha remato contro gli interessi dei danneggiati-sopravvissuti, un’amministrazione che non ha voluto guardare la realtà, concentrandosi su un progetto che abbiamo battezzato ‘Caterpillar’, un piano di lavori che non teneva conto delle reali necessità dei danneggiati». Lo ha detto, dopo che lunedì sera è stato eletto sindaco di Ravanusa (Ag) Salvatore Pitrola (Pd, Articolo 1, M5S e Nuova Dc), l’avvocato Silvia Sazio che rappresenta gli sfollati della zona rossa di Ravanusa. Un’area transennata e resa «fantasma» dopo la strage di via Trilussa dell’11 dicembre 2021 in cui persero la vita 10 persone. Le case da salvare sono almeno una quindicina, secondo quanto è risultato dalle perizie tecniche fatte realizzare dagli stessi proprietari. «Nessuno dei miei assistiti, sfollati, intende rientrare in case che non sono integre da un punto di vista strutturale, mettendo a rischio la propria incolumità e quella dei propri cari – ha spiegato il legale – . Sono state fatte delle verifiche tecniche e ci sono case che, a seguito dell’esplosione, non hanno subito un pregiudizio statico». Sfollati e avvocato chiederanno un incontro al nuovo sindaco “perché dopo che c’è stata la messa in sicurezza, abbattendo le case effettivamente pericolanti, e la raccolta delle macerie, abbiamo chiesto – ha concluso Silvia Sazio – la revoca dell’ordinanza di evacuazione. Si tratta di un atto che ha una durata limitata nel tempo e queste persone dovevano tornare, già da tempo, in condizioni di vita normale”.
«Chiedo la revoca dell’ordinanza della zona rossa, di ripristinare la corrente elettrica e di far rientrare tutti coloro che hanno i documenti di case strutturalmente integre e tornare alla nostra vita», ha detto Vincenzo Messana, uno dei ravanusani sfollati che da 18 mesi è costretto a vivere in una casetta di 30 metri quadrati in campagna. L’ordinanza che impone la zona rossa è ancora in vigore, anche se non vale per le autovetture che posteggiano accanto a quelle stesse case che dovrebbero essere demolite e dove, a pochissimi passi, giocano dei bambini. «In questi 18 mesi abbiamo subito un Calvario», ha concluso, fra rabbia e commozione, l’anziano di Ravanusa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA