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Sulla Alan Kurdi c’è un bimbo di tre anni con una ferita da arma da fuoco: «Lo portiamo a Malta»

Di Redazione |

«Queste sono le persone da cui l’Italia deve essere protetta. Si chiama Djokovic, come un giocatore di tennis europeo. In Libia, ha subito una ferita da arma da fuoco. Dovremmo riportarlo lì? Lo stiamo portando a Malta ora».

Lo ha scritto Gorden Isler, uno dei responsabili della nave Alan Kurdi, della ong Sea Eye, rivolgendosi al ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Si tratta del bimbo di tre anni con una ferita di 10 cm sulla spalla causata da un’arma da fuoco che si trova a bordo della Alan Kurdi, la nave della ong Sea Eye con 40 migranti soccorsi ieri su un gommone al largo della Libia e che ora si trova a sud di Lampedusa.

I bimbi a bordo sono tre, due le donne, di cui una incinta. «Speriamo di trovare un porto sicuro che definitivamente non è in Libia. La gente soccorsa ci ha detto che prima di tornare in Libia preferirebbero affogare in mare. Non lasceremo che ciò accada».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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