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Tentato omicidio di Francofonte: è stato un raid punitivo, 3 arresti

Di Redazione |

SIRACUSA – I carabinieri della Stazione di Francofonte (Siracusa) e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Augusta, in esecuzione di decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal Pubblico Ministero Carlo Parodi, hanno arrestato tre uomini ritenuti autori del tentato omicidio di Domenico Fava dello scorso 9 luglio a Francofonte. In manette Antonino Dimaiuta, di 48 anni, Vincenzo Lia, di 44 anni e Ottavio Calderone, di 43 anni, tutti residenti a Francofonte.

L’episodio, che ha destato molto clamore nella piccola cittadina, si è verificato giovedì sera, quando è giunto presso l’ospedale di Lentini, ferito da colpi di arma da fuoco, un uomo di Francofonte che già circa due anni fa era stato vittima di un attentato simile, uscendone miracolosamente vivo. In quella circostanza fu arrestato l’uomo ritenuto autore dell’attentato ed il fatto fu ricondotto a dissidi familiari.

«Anche questa volta i carabinieri hanno operato con precisione e tempestività, grazie alla loro accurata conoscenza del territorio, appurando come nel pomeriggio di quel giovedì la vittima aveva avuto un diverbio causato da futili motivi con uno dei tre uomini successivamente arrestati, anch’egli coinvolto nei dissidi di due anni fa che evidentemente non si erano risolti – raccontano gli inquirenti – L’uomo infatti, non sopportando il tenore delle parole utilizzate dal Fava, per l’affronto subìto ha contattato gli altri due, suoi cognati, per organizzare una spedizione punitiva.

Così i tre, circa due ore dopo, hanno seguito a bordo di un’autovettura la loro vittima mentre si dirigeva con una moto nelle campagne di contrada Passaneto per andare ad accudire alcuni cavalli e lì, raggiuntala, l’hanno attinta con tre colpi d’arma da fuoco, colpendola in pieno al torace e di striscio al capo ed al braccio sinistro, «fortunatamente senza esiti letali, dileguandosi immediatamente a gran velocità».

La zona del tentato omicidio è una lunga strada sulla quale insistono una serie di viuzze che portano fuori Francofonte con estrema facilità. E si pensa che ciò abbia favorito anche la fuga di chi ha sparato. L’uomo bersaglio dei proiettili pare che sia stato colpito per tre volte: alcuni sono andati di striscio alla testa e al braccio sinistro, mentre un altro lo ha centrato sul torace. Quest’ultima pallottola però sembra che dal corpo del quarantenne sia entrata e poi uscita lateralmente non centrando nessun organo vitale. 

Le indagini, coordinate dalla Procura di Siracusa, si sono concentrate sulla rete di conoscenze della vittima che, secondo fonti investigative, si intrecciano in parte anche con i suoi precedenti penali. Il pregiudicato ferito è noto in città per il suo passato che lo ha portato in diverse circostanze all’attenzione della cronaca. Due anni addietro, nel settembre del 2018, Domenico Fava come detto scampò miracolosamente a un’altra sparatoria durante la quale venne raggiunto da quattro colpi di pistola, di cui uno all’addome. Allora le cause furono individuate e ricondotte da chi ha indagato a un diverbio tra due famiglie che poi degenerò nella sparatoria.

L’incessante attività investigativa, svolta sotto il coordinamento della Procura di Siracusa, ha consentito oggi ai militari dell’Arma «di ricostruire in poche ore la dinamica degli eventi, individuare gli autori del tentato omicidio e raccogliere tutti gli elementi necessari per eseguire il provvedimento di fermo, riuscendo così ad interrompere quasi sul nascere quella che aveva tutte le caratteristiche di una faida interfamiliare. I tre arrestati sono stati associati alla Casa di Reclusione di Brucoli».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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