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Torre Salsa, ruspa nella riserva naturale

Torre Salsa, ruspa nella riserva naturale per rimuovere un barcone arenato

Gli ambientalisti: “Uno scempio autorizzato” / VIDEO

Di Fabio Russello |

L’Agenzia delle Dogane ha, dopo un mese, rimosso un barcone di 10 metri utilizzato per uno sbarco di migranti, che si era arenato sulla spiaggia della riserva naturale di Torre Salsa, ma è polemica per la scelta di utilizzare una gru cingolata.

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“Dopo aver visto le immagini di una ruspa sui fragili scogli della riserva naturale – ha detto Claudio Lombardo, responsabile provinciale dell’associazione ambientalista MareAmico – ancora una volta affermiamo che è necessario recuperare queste barche nell’imminenza dello sbarco trainando il mezzo nel porto più vicino, a costo zero per l’ambiente e per le tasche dei cittadini. Se l’operazione fosse resa impossibile, per danni all’imbarcazione, il mezzo andrebbe trainato via mare con mezzi esterni di galleggiamento (palloni o pontone galleggiante). Certamente non si può scorrazzare in spiaggia e sugli scogli di una riserva naturale con i cingoli di una ruspa. Il Comune di Siculiana e l’ente gestore WWF sono sicuramente parte lesa in questa scellerata operazione di recupero”.

L’attività – come ha spiegato la Capitaneria di porto di Porto Empedocle – è stata disposta dall’Agenzia delle Dogane che per legge ha precise competenze in tema di sgombero e distruzione di unità utilizzate per reati di immigrazione clandestina, in considerazione delle precarie condizioni dell’unità e dei potenziali problemi per la sicurezza, la tutela della pubblica incolumità e la salvaguardia ambientale, dopo una conferenza di servizi. Dopo un primo posizionamento di panne assorbenti attorno al barcone, al fine di evitare dispersione di materiali inquinanti,l’Agenzia delle Dogane ha affidato il servizio di rimozione e smaltimento ad una impresa di San Biagio Platani, il cui intervento è stato autorizzato dal WWF ente gestore della Riserva Naturale Orientata Torre Salsa (per gli aspetti di interesse ambientale) e dalla Regione Siciliana per i profili di interesse demaniale.

Le operazioni, per il cui svolgimento sono state adottate particolari misure di prevenzione di ogni fenomeno inquinante, hanno avuto inizio con l’autorizzazione della Capitaneria di Porto che ha dettato le prescrizioni di sicurezza e vietato l’accesso all’area interessata. Sul posto anche i carabinieri.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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