Risvolti
Uccisa a Messina, l’ultimo vocale di Sara alle amiche: «Dove siete? Il malato mi segue»
Dalle indagini e dalle testimonianze emerge che Stefano Argentino, il 27enne fermato per il delitto, era molesto e non accettava il rifiuto di una relazione
Più volte Sara Campanella, uccisa ieri in strada a Messina da un compagno di università (frequentavano entrambi la Facoltà di Scienze Infermieristiche) aveva manifestato alle amiche il timore per le attenzioni moleste del ragazzo. «Con cadenza regolare – si legge nel provvedimento di fermo del giovane indagato, Stefano Argentino, 27 anni di Noto – importunava la vittima, proponendosi, chiedendole di uscire e di approfondire il loro rapporto, non fermandosi neppure innanzi al rifiuto della ragazza».
La studentessa aveva inviato alle amiche diversi messaggi vocali ricevuti dal collega di corso «in cui – scrivono i magistrati – l’indagato dava prova di un’autentica strategia molesta». In un’occasione una delle amiche all’interno dell’università, era dovuta intervenire per allontanare Argentino che si lamentava che Sara «non gli sorrideva come in passato».Le due amiche hanno raccontato che il giorno del delitto, dopo le lezioni, Argentino aveva chiesto loro dove si trovasse Sara e, capito che la stessa era rimasta indietro, era andato a cercarla. Una delle colleghe poco dopo aveva ricevuto un vocale dalla vittima: «dove siete che sono con il malato che mi segue?» le parole di Sara.
Agghiaccianti anche le testimonianze sul delitto. Sara urlava «Basta, lasciami, basta». Uno dei testimoni che hanno assistito al delitto, ha anche tentato di rincorrere l’assassino. «Mentre ero in piedi in attesa dell’autobus ho sentito improvvisamente delle forti grida inizialmente dall’origine incomprensibile senza comprenderne il contenuto – ha raccontato un’altra testimone ai carabinieri -. Subito dopo ho visto nel marciapiede di fronte una ragazza mai vista prima, provenire dalla mia destra, intenta a fuggire velocemente in preda al panico, piangendo in posizione piegata, come in evidente stato di sofferenza».La donna ha poi visto un ragazzo raggiungere la vittima «con un’arma da taglio in mano». «Questi raggiunta la vittima che versava per terra ancora intenta a gridare per poco, date le sue condizioni, si allontanava subito dopo a piedi con la lama in mano correndo in direzione Messina centro, inseguito dal ragazzo che era con me alla fermata del bus».
E a Misilmeri, la cittadina in provincia di Palermo dove vivono Rosario Alessandro Campanella e Cetty Zaccaria, i genitori di Sara, sarà proclamato il lutto cittadino. Il sindaco Rosario Rizzolo sta concordando la data con la sua giunta, i sacerdoti e i dirigenti scolastici.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA