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Ucciso per 5 mila euro: ergastolo definitivo, Scafidi e Lo Cicero in carcere per il delitto Arcoria

Il corpo dell'imprenditore agricolo fu trovato nel 2010 carbonizzato dentro un'auto bruciata. Il movente un debito di 5 mila euro

Di Redazione |

Anche l’ultimo ricorso in Cassazione non ha avuto esito e così i poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato di Adrano hanno arrestato, eseguendo un ordine di carcerazione della Procura Generale di Catania, i pregiudicati Vincenzino Scafidi di 51 anni e Nunzio Lo Cicero di 45 anni condannati, in via definitiva, all’ergastolo perché riconosciuti colpevoli, in concorso tra loro, dell’omicidio di Carmelo Arcoria.

Arcoria fu trovato morto nel dicembre del 2010 in contrada Ponte Saraceni ad Adrano: era completamente carbonizzato all’interno di un’autovettura totalmente distrutta dalle fiamme. Carmelo Arcoria era scomparso il giorno prima e la moglie aveva fatto la denuncia in commissariato.

Arcoria gestiva una cooperativa che si occupava della raccolta di agrumi ed è emerso che era coinvolto in un giro di false attestazioni di giornate lavorative dei braccianti agricoli, dirette ad ottenere indebite indennità di disoccupazione. Le indagini avevano anche evidenziato un credito di 5000 euro che la vittima vantava nei confronti di Vincenzino Scafidi e che due giorni prima del ritrovamento del cadavere doveva esserci un incontro per la restituzione della somma.

Nel corso delle indagini su Vincenzino Scafidi fu anche registrava una conversazione nella quale proprio lui si attribuiva, con dovizia di particolari, la paternità del delitto, commesso con la complicità di Nunzio Lo Cicero, anche lui legato alla vittima da rapporti di affari. I due sono stati rinchiusi nel carcere di Termini Imerese.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA