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Atenei siciliani in coda nel QS world university rankings, ma Catania è prima nell’Isola

Il report prende in esame circa 1400 atenei in tutto il mondo

Di Redazione |

Le università siciliane sono in coda nel report del QS world university rankings che prende in esame circa 1400 atenei in tutto il mondo. Nella scala dei posti Palermo è compresa tra 1001-1200, in calo rispetto agli anni precedenti quando era al numero 801. Aumenta il punteggio per la facoltà d’Ingegneria, diminuisce per Medicina. L’università catanese è posizionata tra 801 e 1000, in linea rispetto agli ultimi anni. Messina si colloca anch’essa tra 801 e 1000.

La classifica per materie elaborata da QS prende in considerazione i seguenti parametri: la reputazione accademica e quella tra le aziende basata sull’opinione di recruiter in tutto il mondo, le citazioni per paper, l’utilizzo dell’”H-Index” sulla prolificità e l’impatto delle pubblicazioni e l’International Research Network, percentuale di pubblicazioni.

In Italia quella catanese è la prima siciliana nella classifica, seguita da Messina e Palermo.L’Ateneo di Messina spiega in una nota dice di confermare «il proprio posizionamento tra le prime 400 università nel mondo per Medicina e tra le migliori 500 università globalmente per tutte le discipline mediche in generale (Life Sciences & Medicine).Quest’anno arriva inoltre un nuovo prestigioso posizionamento in una quinta disciplina in cui l’Università si piazza per la prima volta, si tratta di Fisica e Astronomia, per cui entra nella fascia 601-620. L’università consolida inoltre i risultati dei precedenti anni per Scienze Biologiche (fascia 601-640 al mondo) e per la macroarea delle scienze naturali la fascia 551-600 per Chimica».

A livello nazionale La Sapienza di Roma si conferma la prima al mondo negli Studi classici e Storia antica per il terzo anno consecutivo: ottiene infatti il punteggio di 98.7. E buone notizie arrivano da tutte le università Italiane: l’Italia è infatti la settima nazione al mondo nella tredicesima edizione del Qs World University rankings by subject e quest’anno la sua performance complessiva cresce del 6.8%. Cinquantasei università italiane ottengono 530 piazzamenti (+39 rispetto alla scorsa edizione) nelle 54 discipline accademiche che compongono questa classifica; incluse tre nuove rispetto alla scorsa edizione: Scienza dei dati, Marketing e Storia dell’arte; e 96 piazzamenti (+2 rispetto alla scorsa edizione) nelle classifiche delle cinque macro aree di di studio (arti e scienze umane, ingegneria e tecnologia, scienze della vita, scienze naturali, e scienze sociali).

L’Italia è seconda per numero di piazzamenti in classifica dopo la Germania e vanta un primato mondiale grazie alla Sapienza di Roma che si riconferma la migliore al mondo in Studi classici e Storia antica. L’Italia è anche seconda tra i Paesi Ue per numero di posti in classifica tra i primi dieci al mondo, dopo i Paesi Bassi. E seconda per il numero di piazzamenti tra i top 100 e top 200 al mondo: solo la Germania ne ottiene di più. La Svizzera é il terzo Paese al mondo per numero di posti in classifica tra i primi dieci: solo il Regno Unito e gli Stati Uniti la sorpassano.

Le università con il maggior numero di posti in classifica, oltre a La Sapienza di Roma, sono l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e l’Università di Padova. Il Politecnico di Milano vanta il maggior numero di piazzamenti tra i top 10, 20 e 50 mentre l’Università di Bologna tra i top 100 e i top 200. Tra le Università con almeno cinque posti in classifica, Luiss Guido Carli è quella che migliora di più, con una crescita del 60%. L’Italia è tra la quinta in UE per il miglioramento della performance rispetto allo scorso anno, e la seconda se si considerano solamente le nazioni con almeno dieci università classificate. Le discipline accademiche con il maggior numero di dipartimenti universitari italiani classificati sono Medicina, Fisica e Astronomia, e Biologia.

A livello mondiale, le università statunitensi sono in testa in 32 materie. L’Università di Harvard ha i risultati migliori e si classifica al primo posto in 14 materie, due in più rispetto all’anno scorso. Le università britanniche sono in cima a 15 classifiche, con le Università di Oxford e Cambridge in testa rispettivamente in quattro e due materie. Il Politecnico di Zurigo, Eht Zurich, è la migliore università dell’Europa continentale e ha ottenuto il primo posto in tre materie. L’Australia si colloca tra le tre sedi di ricerca di maggior impatto al mondo, secondo l’H-index. La Cina (continentale) aggiunge il secondo maggior numero di materie. Vanta il quinto numero più alto di programmi top-50 (125). L’Università canadese di Toronto vanta il maggior numero di dipartimenti universitari tra i top-50 al mondo, con 48. Il declino sistemico del Giappone continua, con il 43% delle sue università che scendono nella classifica, mentre l’8% migliora. L’Università del Cile raggiunge la posizione più alta dell’America Latina, con Ingegneria – Mineraria e Mineraria (8 ). Il Brasile è il Paese dell’America Latina più rappresentato in assoluto (291 programmi) e tra i primi -100 (55), mentre il Messico ha il maggior numero di materie top-20 della regione (3).

Per Ben Sowter, vice presidente di Qs, «L’osservazione delle tendenze di performance in oltre 15.000 dipartimenti universitari ci permette di vedere quali fattori influenzano il successo. Le università in ascesa hanno ricevuto investimenti mirati dai governi per oltre un decennio. E il rafforzamento delle relazioni con l’industria e al mondo del lavoro è correlato a migliori risultati in termini di occupazione, ricerca e innovazione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA