Utilizzo impianto “Guglielmino” Calcio Catania contro Comune

Di Carmelo Di Mauro / 22 Marzo 2016
Catania – Avrà luogo domani, al Tribunale di Catania, la prima trattazione dell’udienza che vede contrapposti il comune di Mascalucia e la società Calcio Catania Spa. Una vicenda lunga, costellata da incontri, trattative e tentativi di accordi mai concretati. Al centro del contenzioso, tra il Comune e il Calcio Catania vi è il mancato ripristino dell’impianto di Massannunziata, il “Turi Guglielmino”, usato per anni dalla società etnea per le proprie attività sportive.
Impianto oggi ammalorato e vandalizzato. «Siamo profondamente amareggiati che si sia arrivati a questa conclusione. Per oltre un anno ci siamo impegnati per trovare soluzioni che poi abbiamo visto sfumare», commenta il sindaco di Mascalucia Giovanni Leonardi che, assieme all’assessore alla Manutenzione Sonia Grasso, ha verificato lo stato della struttura, seguìto il lavoro dei tecnici e cercato di risolvere in ogni modo possibile la faccenda. Anche il vicesindaco e assessore allo Sport, Fabio Cantarella, ha fatto da tramite fra il Comune e la società sportiva per accelerare i tempi di recupero degli impianti.
«Si era raggiunto un accordo bonario di 350mila euro – dichiara Cantarella – tra noi e l’allora presidente Nino Pulvirenti, il quale si era impegnato a realizzare le opere richieste; le note vicende giudiziarie a suo carico hanno reso tutto vano». La vicenda del campo “Turi Guglielmino” ha inizio nel luglio del 2005, quando il Comune concede “per le proprie finalità sportive e sociali alla società Calcio Catania l’impianto sportivo di Massannunziata”, prevedendo però la possibilità per l’Amministrazione comunale di utilizzare gratuitamente la struttura; cosa mai accaduta poiché l’impianto è stato detenuto in via esclusiva dalla società.
Un rapporto proseguito sino al 2012 quando la società ha comunicato la restituzione dell’impianto, decisione legata alla realizzazione del centro sportivo “Torre del Grifo”; la società però ha continuato a possedere e utilizzare il campo sino al 2013, quando è stata rilasciata effettivamente la struttura. L’Amministrazione, al fine di tentare di dirimere la vicenda e di contestare la posizione della società Calcio Catania, ha attivato la tutela giurisdizionale chiedendo un accertamento tecnico preventivo. Dopo quest’atto sono riprese le trattative al fine di risolvere la questione, tanto che nel periodo estivo del 2014 la società Calcio Catania ha ripulito il campo dalle sterpaglie. Poi altri incontri e tentativi di accordi mai concretati, che hanno portato l’amministrazione a tentare la strada della negoziazione assistita. Ciò nell’agosto dello scorso anno. L’iter stragiudiziale non è stato però condiviso dalla società rossazzurra, la quale ha rifiutato di ripristinare le opere, respingendo ogni altro addebito.
CARMELO DI MAURO
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