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Cinema, l’Orso d’Oro celebra la follia: ecco tutti i premi

Un documentario ambientato su una chiatta di legno sulla Senna vince il prestigioso riconoscimento

Di Redazione |

«Come sapete le persone più folli non sono quelle che pensiamo lo siano». Sul palco della Berlinale dice poche parole e chiude con queste il regista francese Nicholas Philibert, che ha vinto l’Orso d’Oro del 2023 con «Sur l’Adamant».

Un documentario ambientato su una chiatta di legno sulla Senna, nel cuore di Parigi, dove ogni giorno si incontrano i suoi amabilissimi «matti», una serie di persone che soffrono di disagi psichici. «Siete impazziti o cosa? È troppo!», ha esclamato Philibert, visibilmente emozionato, davanti al pubblico. «Ho cercato di convertire l’immagine di persone che spesso vengono discriminate e stigmatizzate», ha detto poi leggendo alcune righe in inglese, sottolineando l’orgoglio di aver fatto vincere un documentario.

Anche se non possiamo identificarci in loro, ha continuato, «possiamo trovare una comune umanità, il sentimento di fare parte dello stesso mondo». Sono le ultime battute della premiazione di una Berlinale «intensa» e forse anche più «politica» del solito, che si è aperta con l’intervento in video del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Per l’Italia «Disco Boy», opera prima di Giacomo Abbruzzese, ha ricevuto l’Orso d’Argento per il Miglior contributo artistico (Silver Bear for an Outstanding artistic contribution), in particolare per la straordinaria fotografia di Hélène Louvart.

Al regista, Giacomo Abbruzzese, 39 anni – gli ultimi dieci spesi per lavorare proprio a questo film – è stato inoltre assegnato nei giorni scorsi anche il Premio Kinéo e GCHR per i diritti umani, che per la prima volta nella sua storia è stato attribuito a un autore italiano. Disco Boy è una coproduzione Francia/Italia/Belgio e uscirà al cinema il 9 marzo distribuito da Lucky.

I premi di maggior peso sono stati consegnati poi a Philippe Garrel, Orso d’Argento per la regia del «Le Grand Chariot». Alla piccola Sofia Otero, 8 anni, la più giovane vincitrice della storia della Berlinale, l’Orso d’Argento come migliore attrice per l’interpretazione in «20.000 species de abejas» della regista basca Estibaliz Urresola Solaguren. E a «Roter Himmel» del regista tedesco Christian Petzold, che ha ottenuto l’Orso d’Argento Gran premio della giuria.

L’Orso d’Argento alla miglior attrice non protagonista è andato poi all’austriaca Thea Ehre, per il film «The end of the night» del regista Christoph Hochhaeuser.

Per la categoria cortometraggi, l’Orso d’Oro è andato alla pellicola francese «Les Chenilles» delle registe Michelle e Noel Kersewany. Mentre il premio documentario della Berlinale è per “El eco» della messicana Tatiana Huezo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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