Danza, teatro e la forza della parola: Radice Poesia al Festival Teatri Riflessi 2025
promosso e organizzato dall’Associazone Iterculture
“Teatri riflessi 2025 - Festival internazionale di danza e teatro contemporanei”, promosso e organizzato dall’Associazone Iterculture e diretto da Dario D’Agata e Valerio Verzin, ospita “Radice poesia” a cura di Grazia Calanna. Si tratta di un reading poetico con autori provenienti da tutta la Sicilia: Maria Allo, Francesco Balsamo, Cettina Caliò, Maria Gabriella Canfarelli, Chiara Carastro, Orazio Caruso, Giuseppe Condorelli, Mauro Curcuruto, Iolanda Cuscunà, Gianluca D’Andrea, Giampaolo De Pietro, Rosa Maria Di Natale, Vladimir Di Prima, Erica Donzella, Mario Falcone, Fabrizio Ferreri, Gianluca Furnari, Dario Matteo Gargano, Marilina Giaquinta, Gabriella Grasso, Raffaele Gueli, Antonio Lanza, Salvatore Leone, Carmelo Panebianco, Eugenio Patanè, Maria Rita Pennisi, Renato Pennisi, Margherita Rimi, Marietta Salvo, Angelo Santangelo, Paola Tricomi, Lina Maria Ugolini.
Il pubblico potrà incontrarli e lasciarsi trasportare da versi e parole e dalla loro capacità di interazione, domenica 20 luglio alle 18 all’interno del Parco comunale e godere di quel “conTatto” che è il filo conduttore di Teatri riflessi che sceglie la cura dell’altro, le relazioni, l’inclusione e il dialogo attraverso la pluralità dei linguaggi.
Sarà bello lasciarsi contaminare da tante voci, accenti e sguardi eterogenei. «La poesia – spiega Grazia Calanna- è quel dire che diventa dare, quale punto di “conTatto”con noi stessi e con l’altro, scambio vitale, indispensabile, per capire, comprendere ciascuno la propria essenza».
Per l'occasione l'attore Seby Leonardi leggerà alcune poesie tratte dal nuovo libro di Carmelo Panebianco "Recinto infinito"
Perché questo titolo “Radice poesia“?
«Radice poesia è un ciclo di incontri itineranti che ho ideato diversi anni addietro . Radice poesia, perché è proprio nella parola( da intendere come inscindibile dall’azione) che possiamo mettere radici o ritrovarle».
Questi poeti che verranno da più parti da cosa sono accomunati?
«Sono Voci differenti per stile e riconducibilità, accomunate dal fare poesia nella contemporaneità, testimoniando il tempo presente, non senza sguardi rivolti al passato e al futuro. I temi che trattano sono dunque quelli classici: la vita, la morte, il tempo, la ricerca esistenziale».
Come mai hanno accolto questo invito?
«Provengono da tutta la Sicilia, sono i più, voci affermate sul panorama nazionale e hanno accolto l’invito per la gioia reciproca di “concrescere“ nella poesia e nell’ascolto».
Cos’è la poesia per un poeta, forse uno specchio dell’anima?
«Direi che la poesia ci permette di abitare “la possibilità” di indagare l’esistenza per ricercarne il senso. Quindi piu che uno specchio la definirei “una lente d’ingrandimento».
Si nasce o si diventa poeti?
«Domanda difficilissima. Credo si nasca poeti, ma col tempo, lo studio , la cura della parola non è escluso lo si possa diventare assodato che “le forzature” si sentono….Un po come dire che c’è un abisso tra un artista e un artigiano».
La poesia può salvare il mondo?
«Il mondo non credo, ma di certo per dire il nostro modo di stare nel mondo. Ovvero stare al mondo per il tramite della poesia, ponte ideale con se stessi e con gli altri».
Radice poesia suscita sempre grande interesse.
«Ringrazio Teatri riflessi per aver accolto questo mio progetto itinerante, per la prossima estate sto gia lavorando alla nuova tappa, in quello che, certamente, posso definire un luogo dell’anima, con splendide novità che sveleremo piu avanti».