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Gianluca Torre, il "signore delle case": da Instagram a Giffoni, l'agente immobiliare più amato d’Italia

Dai riflettori di “Casa a Prima Vista” all’energia del Giffoni Music Concept, il racconto della sua passione travolgente per le case, il pubblico e la vita

Cinzia Conti

26 Luglio 2025, 17:34

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Competente, divertente, empatico ma soprattutto davvero appassionato delle cose di cui occupa: le case! Gianluca Torre - fenomeno da quasi 500mila follower su Instagram e video su TikTok che volano ben oltre i 3 milioni di like, ma soprattutto l’acclamatissimo programma "Casa a Prima Vista" in onda su Real Time e il podcast "Casa Perfetta" - non ci pensa proprio a lasciare quello che è il suo primo e unico amore: fare l’agente immobiliare.

E di questo parlerà in una masterclass con i ragazzi di Giffoni dove stasera indosserà anche le vesti del conduttore nella serata musicale del Giffoni Music Concept. Perché l’altra sua passione è proprio la musica.

«Sono molto emozionato - dice in un’intervista all’ANSA - sono fan di Giffoni da sempre e i ragazzi sono fantastici e mi aspetto domande inconsuete e stimolanti. Poi condurre una serata musicale con tutto quel pubblico, presentando cantanti pazzeschi come Clementino, per me è un’emozione incredibile. E poi ci sarà una sorpresa, un inedito sul palco, posso dire solo che si sentirà la mia voce…».

Ma quanto è importante avere una casa di proprietà?

«In Italia la casa di proprietà - dice - è proprio un concetto che dà alle persone già da giovani tranquillità, stabilità e consente di sentirsi radicati. All’estero non è così. Noi abbiamo il maggior numero di case di proprietà rispetto alla popolazione e quindi direi che per la nostra cultura e per come sono conformate le città italiane, che hanno centri storici, è molto importante. Anche perché la casa è comunque un investimento e il rifugio sicuro dove andare alla sera dopo l'ufficio, insomma, trovare la propria famiglia, i propri cari, i cani e gatti, il proprio piccolo mondo. Se è di tua proprietà puoi più facilmente adeguarlo ai tuoi gusti, alle tue esigenze, puoi fare lavori, cambiamenti, con i permessi corretti».

Proprio per questo ha mai pensato di fare magari anche solo delle puntate speciali all’estero, dove alla proprietà si pensa meno?

«Che bella idea, mi piacerebbe tanto. Con Casa a prima vista - non vedo l’ora che arrivi il 1 settembre perché ricominciano le nuove puntate e sono, giuro, stupende - stiamo sempre più ampliando il raggio, che era partito prima solo su Milano e Roma e adesso stiamo andando in varie regioni. Bisognerebbe proporlo, a Blu Yazmine che è la casa di produzione e a Warner Bros. Discovery. Noi ci divertiremmo da morire, perché io e le mie compagne d’avventura Mariana (D’Amico), Ida (Di Filippo) siamo diventati super amici in due anni e stiamo sempre insieme. Sarebbe un po' come fare anche una vacanza all’estero».

Puntiamo su Londra?

«Per Milano Londra è un dream, un obiettivo, perché Milano nel suo piccolino, pur avendo prezzi decisamente e nettamente inferiori a Londra, si è sviluppata prendendo ad esempio città faro in Europa come Londra e Parigi che attirano studenti, lavoratori, capitali, interessi, artisti, esattamente come Milano nel suo piccolo. Dico nel suo piccolo non a caso perché la superficie della città di Milano è molto più piccola, ma anche solo rispetto a Roma: è come avere tutto in pochi metri quadrati facilmente raggiungibili a piedi da un luogo all’altro. Questa è una delle caratteristiche vincenti di Milano sia a livello immobiliare che a livello di vivibilità».

E su quali quartieri ancora poco conosciuti di Milano e Roma punterebbe?

«Su Milano io direi i quartieri che stanno sviluppando attorno agli scali di Porta Romana e allo scalo Farini. A Roma nel super centro storico invece ancora si riesce, cercando bene, ad acquistare dei pezzi unici e a prezzi al metro quadro molto inferiori rispetto al centro storico di Milano e che avranno un incremento importante del valore».

Forse le sue esperienze meriterebbero di essere raccolte in un libro ma lui spiega di non essere ancora pronto.

«Io sono un perfezionista, - ammette - anche quando dovevo accettare la proposta per Casa a prima vista ero un pò incerto, la vedevo un pò come un grosso rischio che però ho voluto correre un pò per la mia vena davvero un pò artistica che evidentemente è nascosta e per realizzare magari un sogno che si è avverato».