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Il misterioso popolo degli Elimi che abitava la Sicilia prima dell’arrivo dei Greci

Si stanziarono soprattutto nella parte occidentale dell'Isola dove arrivarono 1200 anni prima di Cristo. E dai greci impararono l'alfabeto

Di Redazione |

«Gli Elimi impararono a scrivere dai Greci, e quindi presero l’alfabeto greco e lo utilizzarono per scrivere nella loro lingua. Questo denota lo sviluppo culturale non da poco che denota come questo popolo era strutturato molto bene dal punto di vista storico e sociale». Lo ha detto Valentina Mignosa, ricercatrice siciliana presso l’Università di Oxford, intervenendo al Convegno internazionale «Elymos 2.0» che si chiude oggi al Centro «Ettore Majorana» di Erice. 

Mignosa sta partecipando ai lavori di Erice insieme a Jonathan Prag, docente di Storia antica presso lo stesso Ateneo inglese. «Lo studio delle epigrafi ci aiuta a far luce sui rapporti che i popoli indigeni ebbero tra di loro e con i Greci», dice ancora. «Dallo studio degli archeologi sugli Elimi, che hanno abitato la parte occidentale della Sicilia, è emerso un numero molto notevole di frammenti su vasetti che a volte non solo leggibili ma che alle volte sono molto interessanti e che ci ha permesso di capire qualcosa in più della scrittura di queste popolazioni». 

Il gruppo di lavoro avvierà un’analisi petrografica proprio in Sicilia, nell’ambito del progetto «Crossreads», studiando frammenti di pietre: «Inizieremo da Siracusa e continueremo le analisi in Sicilia per 4 anni», ha detto il professor Prag. A Erice il docente ha anche presentato «I.Sicily» che rappresenta una ricca e aggiornata banca dati epigrafica in Sicilia consultabile online sia da appassionati che studiosi. "Gli Elimi rappresentano la prima storia della Sicilia – ha detto Rossella Giglio, direttore del Parco di Segesta – qui a Erice abbiamo fatto il vero punto della situazione della ricerca su questo popolo. Di loro abbiamo notizie soltanto dagli scavi archeologici». Gli Elimi arrivano in Sicilia dal XII secolo a.C. in poi e, con molta probabilità, provenienti dall’Italia meridionale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA