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La cultura contro la guerra, Centro Zo Catania: «Non abbandoneremo Izolyatsia»

Così Sergio Zinna sulla partnership con la piattaforma ucraina non governativa per la cultura, Izolyatsia, che fa parte del progetto "Cantieri in Movimento - lndustrial Heritage Soundscapes"

Di Redazione |

«E' intenzione di tutti i partner del progetto – Zo centro culture contemporanee, Curva Minore, Darshan, Zentralwerk e Truc Sperique – non abbandonare il nostro partner. Tenteremo di adattare le attività sottolineando quello che sta accadendo in Ucraina perché questo è il ruolo della cultura». Così Sergio Zinna, direttore di Zo di Catania, sulla partnership con la piattaforma ucraina non governativa per la cultura, Izolyatsia, che fa parte del progetto 'Cantieri in Movimento – lndustrial Heritage Soundscapes' finanziato dal bando "Boarding Pass Plus 2021-2022". 

«Siamo molto preoccupati per i nostri amici ucraini – afferma la project manager di «Cantieri in movimento», Pamela Toscano – per tre giorni, dopo l’inizio del conflitto armato, Mykhailo Glubokyi, responsabile di Izolyatsia ha interrotto ogni comunicazione perché costretto a fuggire in luogo sicuro con la sua famiglia. Solo ieri sera ha risposto ai miei messaggi assicurandoci che è al sicuro con la sua famiglia, mentre i genitori di lui e della moglie sono rimasti a Kiev. E ci ha detto – aggiunge Toscano – che a Donetsk, dove Izolyatsia era nato, mancano elettricità e gas, e scarseggia il cibo. Mykhailo chiede il sostegno per le organizzazioni di volontariato, attraverso un fundraising internazionale che possa dare supporto economico a gruppi che lui riconosce come fidati». 

L’ucraina Izolyatsia è una piattaforma non governativa per la cultura contemporanea fondata nel 2010 sul territorio di un’ex fabbrica di materiali isolanti a Donetsk, in Ucraina. Il 9 giugno 2014 il territorio è stato sequestrato dalla milizia dell’autoproclamata «Repubblica popolare di Donetsk» e Izolyatsia si è dovuta trasferire in un cantiere navale a Kiev dove ha continuato a presentare progetti culturali e supportare artisti socialmente attivi e produttori creativi nella capitale, in tutta l’Ucraina e nel mondo. Nel 2020 il centro culturale, nonostante tutto, è voluto tornato nel Donbass a Soledar, nel distretto minerario del sale, dove ha proseguito le attività fino al conflitto scoppiato il 23 febbraio scorso.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA