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Papa Francesco, presentato il suo libro a Catania: “La guerra è un sacrilegio”

Il testo è stato recentemente pubblicato da "Solferino" e "Libreria Editrice Vaticana" e raccoglie diversi interventi effettuai dal Pontefice a sostegno della pace

Di Redazione |

Ha avuto luogo lo scorso 1° luglio, davanti ad un pubblico numerosissimo, la presentazione del libro di Papa Francesco "Contro la Guerra. Il coraggio di costruire la pace", in cui protagonista è, ovviamente, lo scenario di guerra in Ucraina.

Nell'Aula Magna del Palazzo Centrale dell'Università, Il Magnifico Rettore dell’Università di Catania, Prof. Francesco Priolo, nel suo saluto introduttivo ha sottolineato il ruolo centrale dell’Università di Catania nel dibattito culturale della città, presentando successivamente le principali iniziative avviate dall’Ateneo a sostegno degli studenti universitari ucraini.

Il testo è stato recentemente pubblicato da "Solferino" e "Libreria Editrice Vaticana" e raccoglie diversi interventi effettuai dal Pontefice a sostegno della pace. Compresa anche un'introduzione scritta appositamente per il volume dallo stesso Papa Francesco.

"Di fronte alle immagini strazianti che vediamo ogni giorno, di fronte al grido dei bambini e delle donne non possiamo che urlare: “Fermatevi!”. La guerra non è la soluzione, la guerra è una pazzia, la guerra è un mostro, la guerra è un cancro che si autoalimenta fagocitando tutto! Di più, la guerra è un sacrilegio!". È con queste parole, riportate dal messaggio del Papa, che Massimo Palumbo, responsabile catanese di Comunione e Liberazione, ha dato avvio all’incontro.

Relatori della presentazione Mario Mauro, Ministro della Difesa e Vice-presidente del Parlamento Europeo, Francesca Longo, Pro-rettrice dell'Università di Catania e Ordinario di Scienza Politica, Giovanna Parravicini, ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana, Concetta Carrubba Toscano, volontaria di una Ong in Romania al confine con l’Ucraina, e Michela D’Oro, preside dell’Istituto Francesco Ventorino di Catania. 

“Il Papa afferma che la guerra è un ‘sacrilegio’ " – continua Palumbo – "ma ci mette in guardia rivelando una profonda verità spesso censurata dal rumore dei dibattiti, pubblici o privati: la guerra non riguarda ‘gli altri’. I cattivi o i nemici. Nasce nel cuore dell’uomo, dall’egoismo, dalla superbia, dall’odio che induce a censurare l’altro, a escluderlo”. 

Nella sua  relazione Mario Mauro ha sottolineato la complessità dello scenario internazionale e presentato il quadro storico di riferimento richiamando le parole di Papa Francesco, che ha più volte rilevato come sia in atto la “terza guerra mondiale a pezzi”. L’ex ministro della Difesa ha esplicitato la ragionevolezza della posizione della Santa Sede per la promozione della pace, proprio per la capacità di tener conto della complessità delle situazioni in atto.

La prorettrice Francesca Longo, alla luce della propria competenza in materia di scienze politiche, ha fornito il proprio contributo relativo ai complessi scenari di relazioni internazionali tra vari Paesi, dichiarando inoltre che "Il messaggio di Sua Santità descrive in parole declinate nel linguaggio della fede, un modello di relazioni internazionali, che è stato teorizzato sin dagli anni ’40, basato sulla cooperazione, sul disarmo e sulla soluzione non violenta degli inevitabili conflitti di interesse”.

Giovanna Parravicini, che da molti anni vive a Mosca, ha sottolineato che il "dialogo" è un tema centrale “non solo nel libro al centro di questo dibattito, ma in tutto il pontificato di Papa Francesco e nelle parole dei suoi predecessori”. Proprio su questa filosofia è nato a Mosca, quasi trent'anni fa, il Centro culturale cattolico-ortodosso "Biblioteca dello spirito", che si pone come priorità il dialogo fra le Chiese, e fra Chiesa e società. 

Gli interventi dei due ultimi relatori hanno presentato delle testimonianze ed esperienze sul campo. La prima di queste è quella di Concetta Carruba Toscano che si è recata due volte in Romania per assistere i profughi, preparando un enorme numero di pasti: “Ho trovato profughi sofferenti ma col cuore rivolto a Dio. Mamme e bambini che hanno perso case e posti di lavoro perché tutto era stato bombardato. Padri in guerra e tanti già morti! Cucinavamo anche 17 ore al giorno col cuore lieto e sono nati rapporti che persistono ancora oggi. 

La seconda testimonianza è stata condivisa dalla preside Michela D’Oro, che ha raccontato della esperienza di accoglienza di tre studentesse ucraine nella scuola media “Ventorino” di Catania, evidenziando come i ragazzi, le famiglie, gli insegnanti hanno cominciato a capire che accogliere le differenze è un “lavoro” e che occorre andare oltre la propria comfort zone.

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