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Quando il vintage è uno spettacolo, a Milano le auto storiche da sogno

Alla Fiera Milano di Rho la tredicesima edizione di Milano Autoclassica

Di Simone Toninato |

«Sempre più grande. Sempre il più bello», questo lo slogan (azzeccato) scelto per la tredicesima edizione di Milano AutoClassica, che ha avuto inizio lo scorso venerdì 17 novembre e si concluderà domani.

Si tratta del salone dell’auto storica in senso stretto, di quella sportiva e, in minima parte, di quella contemporanea. Ma non solo, perché in esposizione, all’interno dei padiglioni 12, 16 e 20 di Fiera Milano Rho ci sono anche moto e imbarcazioni. Splendidi, in questo senso, gli esemplari proposti da Riva, con l’iconico Aquarama a dominare la scena, per la gioia dei tantissimi appassionati della velocità elegante, sia su strada che sul pelo dell’acqua.

Una particolare attenzione, nella tre giorni meneghina, è stata riservata alla Ferrari. Lo si comprende fin dall’ingresso, nel momento stesso in cui i visitatori varcano la soglia e trovano ad accoglierli la 499P numero 51, portata al trionfo da Pier Guidi, Calado e Giovinazzi nell’ultima 24 ore di Le Mans. Tanti gli esemplari della casa di Maranello in mostra e molti anche quelli in vendita. Sì, perché Milano AutoClassica è anche questo: una vetrina variegata, per tasche più o meno piene, da cui poter pescare l’auto da sempre sognata. Ciò può avvenire attraverso una compravendita tradizionale o, come accaduto oggi pomeriggio, tramite l’asta organizzata dalla prestigiosa Casa d’Aste Wannenes, che ha battuto un’eccezionale selezione di auto e motociclette storiche e da collezione. Roba da stropicciarsi gli occhi.

Appena accanto ai tantissimi stand specializzati in ricambi e accessori, capaci di rendere felici quanti saranno finalmente riusciti a trovare il pezzo mancante del loro puzzle, confrontandosi e condividendo esperienze e informazioni, tra manualistica, pubblicazioni ed editoria specializzata. E se proprio non ci può permettere un pezzo di storia, ci si può sempre consolare con un modellino (moltissimi ed affascinanti anche quelli), purché il sottofondo resti immutato almeno nella mente: «Roar!».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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