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A Sambuca le case a 3 euro per ripopolare il paese

Il bordo della provincia di Agrigento non molla

Di Redazione |

«Negli ultimi decenni, numerosi centri del Sud Italia hanno registrato un drastico calo demografico, una tendenza dettata sia dalla bassa natalità sia dalla migrazione verso le grandi città o l’estero, in cerca di migliori opportunità lavorative. Tra le realtà più colpite, Sambuca di Sicilia ha risposto alla crisi con la vendita all’asta di case abbandonate a un prezzo simbolico, destinata a stimolare l’interesse di investitori e nuovi residenti. Dal 2019 il piccolo borgo siciliano ha attirato dapprima turisti e successivamente nuovi acquirenti grazie all’iniziativa delle case a 1 euro. Dopo il successo delle prime aste, il progetto si è evoluto, con un secondo bando nel 2021 che ha visto il prezzo aumentare a 2 euro, fino a giungere all’ultimo lotto messo in vendita a novembre 2023, con immobili disponibili al costo di 3 euro». A fare il punto Agnese Giardini, di Immobiliare.it.

«Il Comune di Sambuca – ricorda – non è nuovo a questo tipo di iniziative. Nel 2022, infatti, era stato fatto un ulteriore passo nella lotta contro lo spopolamento grazie all’originale collaborazione tra il borgo e Airbnb, in cui è stato promosso un modello di ospitalità sostenibile. Nell’ambito della campagna, la piattaforma ha finanziato la ristrutturazione di una delle case a 1 euro, trasformandola in una residenza arredata con elementi di design siciliano e materiali locali».

«L’immobile – riferisce – è stato messo a disposizione per un soggiorno di un anno, permettendo a un ospite selezionato di vivere nel borgo e gestire la casa come una struttura ricettiva su Airbnb. Il progetto ha avuto una duplice funzione: da un lato, promuovere Sambuca come destinazione turistica; dall’altro, incentivare il ripopolamento del paese, dimostrando come la vita nei piccoli centri possa essere un’alternativa concreta alle grandi città».

«Nonostante gli evidenti aspetti positivi – commenta – l’iniziativa delle case a 3 euro potrebbe comportare anche alcuni rischi. L’arrivo di nuovi residenti, in gran parte stranieri o italiani con capacità di spesa superiori rispetto alla popolazione locale, potrebbe modificare l’equilibrio socio-economico del borgo. Se da un lato l’aumento della domanda di immobili ha portato a un incremento degli investimenti e al recupero di edifici storici, dall’altro vi è la possibilità che il costo della vita diventi meno sostenibile per i residenti storici, specialmente in termini di affitti e prezzi dei beni di consumo. Un altro aspetto da considerare è l’evoluzione del tessuto commerciale: le nuove attività emergenti potrebbero non rispondere altrettanto rapidamente alle esigenze della comunità locale o, al contrario, potrebbero orientarsi troppo verso un pubblico esclusivamente turistico».

«Pur essendo un centro ben conservato e dotato di un patrimonio culturale di grande valore – osserva – Sambuca resta un piccolo paese di circa 5.000 abitanti, con risorse limitate rispetto alle grandi città. Trasferirsi in un centro di tali dimensioni comporta sfide logistiche e abitative che potrebbero rivelarsi impegnative per alcune categorie di persone».

«Il comune – aggiunge – dispone di scuole, farmacie e servizi sanitari di base, ma le famiglie con bambini in età scolare, potrebbero comunque trovare limitata l’offerta di istruzione locale. Anche gli anziani con necessità sanitarie specifiche potrebbero incontrare difficoltà, data la distanza dai principali ospedali e la disponibilità ridotta di strutture specializzate; per raggiungere ospedali di grandi dimensioni infatti è necessario recarsi nelle città più vicine, come Sciacca o Agrigento».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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