Antitrust: via libera a Fibercop, accolti impegni aziende

Di Redazione / 24 Febbraio 2022

ROMA, 24 FEB – Via libera dell’Antitrust a Fibercop.
L’Autorità garante ha concluso il procedimento relativo agli
accordi di accesso all’infrastruttura accettando gli impegni
proposti da TIM, Fastweb, Tiscali e dalle società del fondo KKR.
Lo comunica un nota in cui si ricorda che l’istruttoria era
stata avviata il 15 dicembre 2020 per la presenza di numerosi
problemi concorrenziali degli accordi relativi a FiberCop.
Nel complesso, gli impegni accolti dall’Autorità si basano
su due pilastri, che consistono nel ridurre le barriere
all’acquisizione dei clienti, ovvero gli operatori di
telecomunicazione, nel mercato all’ingrosso delle
telecomunicazioni fisse, favorendo una piena concorrenza
infrastrutturale e nel favorire l’infrastrutturazione tramite la
riduzione dei relativi costi e l’individuazione di stringenti
scadenze temporali e obiettivi di copertura. Quanto al primo
pilastro, gli impegni permettono di diminuire i rischi di
preclusione della domanda di servizi di telecomunicazione
all’ingrosso da parte degli operatori di telecomunicazione,
riducendo i minimi garantiti e la scala geografica di adesione
al progetto (da nazionale a comunale o sub-comunale) e
introducendo profili di adesione al progetto FiberCop basati su
diritti di lungo periodo, senza minimi garantiti. Sul fronte
degli investimenti, TIM ha fornito un cronoprogramma “certo e
definito” del piano di infrastrutturazione e si è impegnata a
dare, insieme a FiberCop, “informazioni idonee alla
pianificazione degli investimenti da parte degli operatori
alternativi”. Inoltre TIM faciliterà l’infrastrutturazione degli
operatori alternativi offrendo loro la fibra spenta in rete
primaria, riducendone quindi i costi e le tempistiche di
infrastrutturazione, spiega l’Antitrust. Sempre dal punto di
vista dell’infrastrutturazione, Fastweb si è impegnata ad
effettuare un percorso fino al 2026, così da accedere ai servizi
di FiberCop in qualità di operatore effettivamente indipendente
da TIM e Tiscali ha modificato e/o risolto alcuni contratti che
non determinavano alcuna infrastrutturazione, limitando allo
stesso tempo la contendibilità della fornitura all’ingrosso.

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