Borsa: crollo finale Milano (-6,24%), pesano Tim e Unicredit

Di Redazione / 04 Marzo 2022

MILANO, 04 MAR – Crollo finale per Piazza Affari,
che ha chiuso con un calo del 6,24% a 22.464 punti, bruciando 36
miliardi in un solo giorno e quasi 84 dal primo attacco russo in
Ucraina. Dalla chiusura dello scorso 23 febbraio l’indice Ftse
Mib ha ceduto infatti il 13,45% e il 19,63% da inizio anno,
riportandosi sui livelli del gennaio del 2021. Insieme alle
altre borse europee e a Wall Street il listino milanese ha
reagito molto male all’attacco alla centrale nucleare ucraina di
Zaporizhzhia, tra scambi fiume per 4,67 miliardi di euro di
controvalore, cifra record paragonabile al dato dello scorso 28
febbraio.
In rialzo a 160,9 punti lo spread tra Btp e Bund tedeschi,
pur con il rendimento in calo di 3,6 punti base all’1,532%. In
rosso l’intero paniere, con le vendite che hanno contagiato
anche Snam (-0,19%), unico titolo a resistere in territorio
positivo per gran parte di una seduta turbolenta, con diversi
congelamenti per eccesso di ribasso. E’ toccato più volte a Tim
(-15,56% a 0,24 euro), su nuovi minimi dopo i conti e le stime
sull’anno in corso, mentre Unicredit (-14,6% a 9 euro), si è
portata sui livelli del luglio del 2021. Vendite all’unisono
anche su Bper (-10,58%), Intesa (-9,01%) e Banco Bpm (-8,68%).
Percentuali mai viste anche per Iveco (-7,86%), Stellantis
(-7,61%) e Saipem (-7,43%), mentre Eni ha ceduto il 7,3% pur con
il greggio ormai sopra i 111 dollari al barile per il Wti e i
113 per il Brent. La tempesta non ha risparmiato Exor (-7,13%),
Stm (-6,95%) e Pirelli (-7,11%). Ha segnato il passo anche
Leonardo (-5,34%), spinta nelle precedenti sedute dal riarmo
dell’Ucraina. Non sono mancati tra i titoli a minor
capitalizzazione alcuni rialzi, come quello di Erg (+0,23%), al
riparo grazie all’esclusivo impegno nelle rinnovabili. Bene
anche Toscana Aeroporti (+0,82%) e Sabaf (+1,69%).

Pubblicato da:
Redazione
Tag: borsa