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L'assemblea di confindustria

Carlo Bonomi a Catania boccia la Manovra del Governo: «Sud dimenticato»

Il presidente degli industriali all'incontro di Palazzo degli Elefanti. Su Catania 3Sun e StMicroelectronics annunciano poderosi investimenti

Di Redazione |

Una manovra senza una visione, a cui mancano interventi anticiclici e forti. Confindustria esprime tutta la propria delusione per una legge di bilancio che penalizza le imprese. E si ritrova in sintonia con i sindacati nel criticare un provvedimento considerato privo di direzione e con misure parziali e timide. Si poteva fare di più, è anche il coro che si alza dalle associazioni di categoria e dagli enti territoriali.

Confindustria, che bolla il taglio del cuneo come «risibile» e critica la scelta di indirizzare le risorse su obiettivi «a nostro avviso non prioritari in questa fase e discutibili nel merito», come flat tax e prepensionamenti, penalizzando così le imprese. Tutti temi rilanciati da Catania dove a Palazzo degli Elefanti si è svolta l'assemblea pubblica di Confindustria Catania dal titolo “Innovation Valley, Catania acceleratore di imprenditorialità”. E oltre al presidente di Confindustria Catania, Antonello Biriaco c’era anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi e il ministro per la Protezione civile e le politiche del Mare, Nello Musumeci che hanno partecipato all’incontro, moderato dal direttore del quotidiano La Sicilia, Antonello Piraneo, il commissario straordinario della Città metropolitana di Catania, Federico Portoghese, il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno e il presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese.

«Esempi che dimostrano come, anche in un contesto difficile, sia possibile emergere e competere nel mondo – ha detto il presidente di Confindustria Catania Antonello Biriaco -. Catania è ancora la città degli ossimori, ma se siamo qui oggi, insieme, a dialogare sull’importanza dell’innovazione è anche perché crediamo nella forza propulsiva dell’impresa come primo motore del cambiamento e centro della rinascita di ogni territorio. E come imprenditori appartenenti al sistema Confindustria vogliamo essere gli interpreti di questo cambiamento. La crisi energetica, la carenza di materie prime, la guerra, sono elementi che hanno fortemente destabilizzato il sistema economico, ma oggi ci troviamo di fronte ad opportunità irripetibili e Catania può diventare un importante hub dell'innovazione che guarda alla sostenibilità. Sono in campo investimenti privati per oltre 1 miliardo e mezzo di euro. Spetta a tutti noi sostenere e facilitare questa crescita e occorrono istituzioni all'altezza della sfida. La chiave di lettura di ogni processo di sviluppo deve partire dal capitolo infrastrutture: il costo che sopportiamo in Sicilia per la carente connettività interna ed esterna è enorme. Il collegamento stabile tra la Sicilia e il resto del Paese è indispensabile e va fatto. Anche i governi devono fare la loro parte, ma le proposte di politica economica a favore del Mezzogiorno ad oggi ci deludono. La legge di Bilancio esclude alcune misure determinanti per gli investimenti. Non rifinanziare strumenti di politica industriale come Industria 4.0, legge Sabatini, superbonus e credito di imposta per il Mezzogiorno è un insensato passo indietro. Il Governo dimostri di essere un vero alleato delle imprese del Sud garantendo concreto supporto con interventi continuativi e strutturali».

Alessandro Albanese per Confindustria Sicilia ha criticato il governo nazionale, soprattutto parlando della finanziaria dove «sembra che si siano scordati del Mezzogiorno eppure – ha detto – gli investimenti in Sicilia sono investimenti per tutta l’Italia».

«È cambiato completamente lo scenario e ci siamo dovuti riadattare» – ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi in riferimento alla recente congiuntura economica legata alla pandemia e alla guerra. Il presidente nazionale, che per la seconda volta nel suo mandato è venuto a salutare gli imprenditori catanesi si è poi soffermato sulle difficoltà dell’industria italiana, a partire dai costi per l’energia passando dal taglio del cuneo fiscale, al lavoro femminile, ai crediti d’imposta fino alle garanzie per le Pmi: «E’ importante mantenere la barra dritta sulla spesa sociale. Il debito pubblico è cresciuto per la spesa sociale ma al contempo sono cresciute anche le persone in difficoltà».

Il tema del lavoro, per cui sarebbero necessari interventi shock come il taglio del cuneo fiscale, inoltre, «manca nella legge di bilancio», ha ribadito Bonomi. «La nostra proposta – ha detto – è mettere più soldi in tasca agli italiani che soffrono, ma farlo in modo strutturale. Si doveva e si poteva fare. Si dice che non ci sono le risorse ma se si vuole ci sono e noi avevamo indicato una riduzione della spesa pubblica del 4/5% che è di oltre mille miliardi annui». Bonomi ha fatto un lungo excursus sulle difficoltà delle imprese ma ne ha anche sottolineato le potenzialità per creare ricchezza per il Paese. “Si può fare” ha detto “con coraggio”.

Non sono mancate critiche alla legge di bilancio colpevole di dimenticare il Sud mentre serve invece una «visione globale che punti sul Sud, con un credito d’imposta dedicato». «Non possiamo nascondere di essere preoccupati dalla mancata proroga del credito d’imposta Mezzogiorno sui beni strumentali e del credito d’imposta Zes che insieme alla decontribuzione Sud hanno sostenuto la tenuta produttiva del Mezzogiorno» ha aggiunto.

Il ministro per la Protezione civile e le politiche del Mare, Nello Musumeci ha voluto manifestare la vicinanza del governo alle imprese citando ad esempio la messa in sicurezza della Lukoil: «È un risultato che fa onore alla classe dirigente e restituisce dignità ai lavoratori diretti e dell’indotto. Non potevamo consentire che questo strappo venisse compiuto ai danni della nostra economia che ha particolarmente sofferto durante la pandemia e che oggi paga le conseguenze della guerra».

Due i tavoli di approfondimento. Nel primo, dal titolo "Infrastructural regeneration, virtual and real net" hanno partecipato Angela Gargani (Tim); Francesco Morbidelli (Elettra Tlc); Franz Di Bella (Netith Care); Gaetano Vecchio (Cosedil); Alfredo Cavallaro (AC2); Nicola Timpanaro (Archicart). Il secondo grande tema della giornata: "Tech solutions, energy and green deal" è stato affrontato da Vincenzo Nicotra (STMicroelectronics); Eliano Russo (3Sun Gigafactory Enel Greenpower); Michele Chiappetta (ABS); Andrea Bonina (Bionap); Daniele Lombardo (Behaviour Labs); Davide Marano (M2D Technologies).

3Sun ha annunciato un grandissimo investimento su Catania che porterà la fabbrica ai vertici europei. «Stiamo per vivere una fase eccezionale e 3Sun sta facendo un tentativo di cambiare l’industria fotovoltaica in Europa decarbonizzando il sistema. Vogliamo dimostrare che puntando su una tecnologia innovativa possiamo competere sul mercato globale» ha detto Eliano Russo ceo di 3Sun Gigafactory di Enel Greenpower. 

Grandi investimenti anche da parte di StMicroelectronics come ricordato da Vincenzo Nicotra marketing manager dell’azienda. Oggi conta quasi 5000 dipendenti e costruirà un nuovo impianto a Catania con un investimento di circa 750 milioni di euro. Nello specifico è prevista per il 2023 una linea dedicata alla produzione di substrati in carburo di silicio (SiC). Componenti chiave per alimentatori, inverter per eolico e solare, motori industriali, veicoli ibridi ed elettrici di nuova generazione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA