Caro benzina: Copagri a Viminale, a rischio ordine pubblico

Di Redazione / 17 Marzo 2022

CAGLIARI, 17 MAR – “L’agitazione degli
autotrasportatori sardi, in atto da circa tre giorni, si sta
aggravando di ora in ora, tanto da degenerare in un vero e
proprio blocco dei porti e della movimentazione delle merci, con
ripercussioni a catena sull’ordine pubblico,
sull’approvvigionamento degli scaffali della grande
distribuzione e sulla tenuta economica di migliaia di imprese
agricole sarde e del resto della Penisola”. Lo sottolinea il
presidente della Copagri Franco Verrascina, che ha scritto una
lettera in merito al presidente del Consiglio dei Ministri Mario
Draghi e ai ministri dell’Interno Luciana Lamorgese e delle
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli.
“In gioco c’è l’interscambio commerciale isolano di numerosi
beni, fra i quali i prodotti agricoli, che vengono bloccati
prima dell’imbarco e rispediti alle aziende, con incalcolabili
danni economici per le imprese agricole, legati all’alta
deperibilità delle produzioni – prosegue Verrascina – Tale
situazione, che si è spinta ben oltre il semplice presidio
annunciato e autorizzato delle competenti Autorità, rischia di
mettere definitivamente in ginocchio il primario isolano, che al
pari di quello nazionale ha sempre garantito con grande senso di
responsabilità il regolare rifornimento degli scaffali, pur
dovendo pagare lo scotto di una congiuntura economica
sfavorevole, legata a doppio filo alle conseguenze della
pandemia e all’aumento dei costi di produzione, su cui si sono
innestate le problematiche derivanti dalla drammatica crisi
geopolitica in atto sul versante comunitario orientale”, osserva
il presidente.
“Le tensioni richiamate, che vanno a sommarsi al gap
dell’insularità che già pesa sui trasporti da e per la Sardegna,
rischiano inoltre di alimentare una pericolosa ‘lotta tra
poveri’, creando tensioni tra categorie di lavoratori messe alle
strette dalla difficile congiuntura economica attuale”, rimarca
Verrascina, invitando il governo, e in particolare il Viminale,
a “intervenire per stemperare le tensioni e assicurare il
regolare flusso dei prodotti agroalimentari, in particolar modo
di quelli deperibili”.

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