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Caro voli Sicilia, è guerra dei cieli: le compagnie si rivolgono all'Ue contro il decreto, il ministero: «Misure corrette»

Lo scontro tra i vettori aerei(Ryanayr in testa) e il governo per i provvedimenti che mettono un tetto alle tariffe

Redazione La Sicilia

16 Agosto 2023, 15:42

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È guerra aperta fra le compagnie aeree che volano da e verso la Sicilia e il governo Meloni per via del decreto sul caro voli. Oggi le compagnie aeree attraverso l’associazione Airlines for Europe si sono rivolte alla Commissione Ue contro il piano del governo italiano di limitare le tariffe aeree su alcune rotte. Invitano Bruxelles «a chiarire con l’Italia se questo intervento abbia impatto sul mercato del trasporto aereo libero e deregolamentato in Europa», afferma la lettera dell’associazione europea di categoria.

Esprimono il timore che possa «costituire un precedente e portare a un effetto domino». Limitare le tariffe «violerebbe» i diritti delle compagnie «di competere ove possibile, fissare i prezzi e definire i servizi come meglio credono».

Ryanair ha già affermato di ritenere «illegali» ai sensi del diritto dell’Ue i piani dell’Italia, affermando che avrebbe «conseguenze indesiderate» aumentando le tariffe aeree a lungo termine riducendo il numero di voli e passeggeri.

La scorsa settimana, ricorda ancora l’Ft, la Commissione ha già affermato di aver chiesto chiarimenti a Roma sottolineando che raramente fissare un tetto è efficace per avere prezzi accessibili.

Il libero mercato

«La Commissione sostiene misure per promuovere la connettività a un prezzo accessibile in linea con le regole del mercato interno dell’Ue», ha affermato un portavoce dell’esecutivo comunitario, Adalbert Jahnz. «La concorrenza sostenibile con una libera fissazione dei prezzi è di solito il miglior garante di prezzi accessibili nel mercato dei trasporti Ue di grande successo e liberalizzato».

La legislazione sul mercato europeo dei viaggi aerei consente la regolamentazione dei prezzi da e verso regioni remote non adeguatamente servite «solo in casi specifici» per «garantire sia la connettività territoriale che l'accessibilità economica», ha aggiunto. Lunedì, la Commissione aveva affermato che «valuterà la compatibilità con il diritto dell’Ue di qualsiasi misura adottata».

Il governo italiano

Dal canto suo dal ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fatto sapere che «le misure introdotte «sono pienamente in linea con le direttive europee in materia di tutela dei consumatori dinanzi a fenomeni speculativi, o comunque distorsivi del mercato, come quelli denunciati negli scorsi mesi dalle autorità di controllo per alcune tratte aeree».

Il Mimit aggiunge che «il dicastero dispone di tutti gli elementi utili a rispondere, in modo compiuto, a eventuali richieste della Commissione europea come è usuale accada attraverso i propri uffici».

Fenomeni speculativi

«Il ministero delle Imprese e del Made in Italy - si legge in una nota - si è mosso infatti a fronte di quanto rilevato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) che ha evidenziato fenomeni speculativi nelle tratte da e verso la Sicilia e dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) che ha appurato come il costo dei biglietti sia cresciuto in modo del tutto anomalo proprio in coincidenza con eventi catastrofali, come il deragliamento del treno merci nei pressi della stazione di Firenze Castello o dell’alluvione in Emilia-Romagna, quando non erano praticabili altri mezzi di trasporto».

«Il Mimit intende tutelare i cittadini-utenti dai fenomeni speculativi emersi peraltro proprio nei momenti di maggiore bisogno, in sintonia con lo spirito e le norme europee. Infine, in riferimento all’algoritmo che profila gli utenti appare quanto mai evidente si tratti di una pratica commerciale distorsiva e che lede anche il fondamentale diritto alla privacy, e ciò è assolutamente inaccettabile. Peraltro, la compagnia aerea che ha maggiormente evidenziato tali questioni risulta essere stata sanzionata undici volte negli ultimi anni dalla Agcm proprio per fenomeni distorsivi del mercato», conclude la nota.