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Cgia, giovedì prossimo sarà il ‘tax freedom day’

Quest'anno necessari 158 giorni di "lavoro per lo Stato"

Di Redazione |

VENEZIA, 03 GIU – Quello che si sta concludendo è l’ultimo weekend dell’anno in cui lavoriamo per il fisco: in linea teorica, infatti, mercoledì prossimo i contribuenti italiani terminano di pagare le tasse, le imposte, i tributi e i contributi sociali necessari per far funzionare le scuole, gli ospedali, i trasporti, per pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici e le pensioni. Giovedì 8 giugno, pertanto, è il “giorno di liberazione fiscale”. Il calcolo è stato effettuato dall’ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia), secondo cui per l’anno in corso sono stati necessari 158 giorni di lavoro, sabati e domeniche inclusi, per adempiere a tutti i versamenti fiscali previsti; rispetto al 2022, il “tax freedom day” di quest’anno cade un giorno prima. La stima del Pil nazionale prevista quest’anno (2.018.045 milioni di euro) è stata suddivisa per 365 giorni, ottenendo così un dato medio giornaliero di 5.528,9 milioni. Le previsioni di gettito delle imposte, delle tasse e dei contributi, 874.132 milioni, sono state rapportate al Pil giornaliero. Il tax freedom day del 2023 viene così calcolato dopo 158 giorni dall’inizio dell’anno, ovvero il prossimo 8 giugno. Dal 1995, il “giorno di liberazione fiscale” meno in là nel calendario è stato nel 2005, anno in cui la pressione fiscale si attestò al 39% e ai contribuenti italiani bastò raggiungere il 23 maggio (142 giorni lavorativi) per versare il dovuto al fisco. Quello più in “ritardo”, invece, si è registrato il 9 giugno dello scorso anno, con una pressione fiscale al 43,5%.

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