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Cgia, il comune più povero d'Italia è al Nord mentre il più ricco al Sud si trova nel Catanese

L’analisi è dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia), sulla base dei dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze riferiti alle dichiarazioni dei redditi Irpef del 2021.

Redazione La Sicilia

13 Maggio 2023, 12:26

immagine generica denaro

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Si «accorcia» la distanza tra il Comune più ricco e quello più povero d’Italia, e per paradosso ora le parti si sono invertite: la località con il reddito più alto è la pisana Lajatico, nel Centro Italia, e quella più povera è Cavargna in provincia di Como, comune del "ricco" Nord ai confini con la Svizzera, lontane tra loro poco meno di 500 chilometri.

L’analisi è dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia), sulla base dei dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze riferiti alle dichiarazioni dei redditi Irpef del 2021. I 985 contribuenti residenti a Lajatico hanno dichiarato un reddito medio pari a 54.708 euro, mentre i 94 presenti nel borgo di Cavargna solo 6.314 euro. Va detto che ad "arricchire" il comune toscano è soprattutto la presenza tra i suoi residenti di un super-contribuente come Andrea Bocelli.

Anche la lettura delle dichiarazioni dei contribuenti conferma dunque nel nostro Paese differenze molto marcate, con segnali di impoverimento che cominciano a interessare anche il Nord: tra i 50 territori più «poveri», ben 11 sono del Settentrione. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di piccolissime realtà di montagna, che hanno vissuto negli ultimi 30-40 anni lo spopolamento e un progressivo invecchiamento della popolazione rimasta. Dopo Lajatico al secondo posto si classifica Basiglio (Milano) con 49.325 euro pro capite, Portofino (Genova) con 45.617 euro, Bogogno (Novara) con 42.366 euro e Varenna (Lecco) con 42.254 euro. Il primo comune capoluogo è Milano, al 12/o posto assoluto, con 37.189 euro; seguono Monza 33/o (32.237 euro), Bergamo 39/o (31.883 euro) e Pavia 57/o (30.606 euro).

A Sud il comune più ricco è Sant'Agata li Battiati (Catania), 152/o con 28.055 euro, San Gregorio di Catania 155/o con 28.019 euro e Cagliari che è 266/o con 26.985 euro.

Tra i comuni capoluogo di regione, dopo Milano Bologna è 92/a con 29.480 euro, Roma 120/a con 28.646; in fondo stanno Trieste al 680/o posto con 24.962 euro, Aosta al 771/o con 24.683 euro e Venezia al 1.034/o con 24.058 euro. A centro sud L’Aquila occupa il 1.202/o posto, con un reddito di 23.727 euro, Bari è al 1.363/o con 23.427 euro, Potenza al 1.674/o con 22.925 euro, Napoli al 1.876/o con 22.603 euro, Campobasso al 2.133/o con 22.239 euro, Palermo al 2.405/o con 21.850 euro e Catanzaro al 2.519/o con 21.685 euro.

Dalla Cgia ricordano che va comunque sottolineato che questi dati non includono i redditi dei soggetti a imposta sostitutiva o esenti da tassazione diretta (come gli interessi sui redditi di capitale e i redditi realizzati applicando il regime fiscale forfettario) e da eventuali integrazioni. Ovviamente, in questa statistica non sono compresi nemmeno gli effetti del lavoro sommerso e dell’evasione fiscale che nelle aree più disagiate del Paese spesso costituiscono un vero e proprio "espediente" per sostenere economicamente in particolar modo le fasce sociali più deboli.