la storia
I siciliani al vertice di tre delle prime cento società italiane per capitalizzazione in Borsa: chi sono e quanto guadagnano
Presentato il Board Index 2024 di Spencer Stuart. Il rapporto, giunto alla 29° edizione, si focalizza sui CdA delle prime 100 società italiane per capitalizzazione
Ci sono tre siciliani nel Board Index 2024 di Spencer Stuart. Il rapporto, giunto alla 29° edizione, si focalizza sui CdA delle prime 100 società italiane per capitalizzazione, incluse le maggiori dell’indice FTSE MIB. Il Board Index 2024 di Spencer Stuart traccia i cambiamenti della governance in un contesto di espansione delle dimensioni della Borsa Italiana, che ha chiuso il 2023 con 429 società quotate e una capitalizzazione di 761 miliardi di euro (+22% vs 2022). Tuttavia, il peso del mercato azionario italiano rappresenta solo il 3,1% del paniere europeo (era il 3,8% nel 2021) e lo 0,5% a livello mondiale.
I tre siciliani sono il catanese di Nicolosi Salvatore Messina, presidente di Bff Bank Spa, ma anche Daniele Schillaci Ceo di Brembo, originario di Piazza Armerina nell’Ennese e Orazio Iacono, Ceo di Hera originario di Modica in provincia di Ragusa.
Le remunerazioni
Le politiche retributive mostrano una significativa evoluzione verso standard internazionali. Il compenso medio totale degli amministratori delegati ha raggiunto i 2,652 milioni (+8%), nonostante una riduzione del 10% della componente fissa (846mila euro). Nelle società FTSE MIB, il compenso medio sale a 3,2 milioni, con il 78% degli AD che percepisce oltre 1 milione e il 24% che supera i 4 milioni. Per i presidenti, il compenso medio totale ammonta a 1,2 milioni di euro, in crescita negli ultimi anni. Questo dato presenta una forte variabilità, con un valore minimo di 7mila e un massimo di oltre 21 milioni per un Presidente/AD. Il compenso totale medio per i consiglieri si attesta a 168mila, con una significativa differenza tra Non Esecutivi (105mila) ed Esecutivi (956mila). L’evoluzione più significativa riguarda i sistemi di incentivazione dell’AD: 91 società hanno adottato sistemi annuali e 84 piani di medio-lungo termine, in significativo aumento rispetto al 2022 (rispettivamente 88 e 70). Particolarmente rilevante l’integrazione di obiettivi ESG: 66 società li hanno inclusi nei piani di lungo termine, con un peso medio del 20% e indicatori che spaziano dall’inclusione in indici di sostenibilità alla diversity di genere, dalla sicurezza sul lavoro alla transizione energetica.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA