SINDACATI
Il catanese Nino Marino confermato segretario generale Uila Sicilia
Centosettantuno delegate e delegati in rappresentanza dei 25 mila siciliani iscritti lo hanno rieletto all'unanimità
Centosettantuno delegate e delegati in rappresentanza dei 25 mila siciliani iscritti alla Uila hanno rieletto oggi all’unanimità Nino Marino segretario regionale dell’organizzazione di lavoratrici e lavoratori agricoli, forestali e dell’industria agroalimentare. Della nuova Segreteria fanno parte anche Enzo Savarino e Giuseppe La Bua, tesoriere Maria Concetta Di Gregorio.
Il congresso ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, è stato presieduto dalla segretaria della Uil Sicilia Luisella Lionti. Conclusioni del segretario nazionale Uila, Stefano Mantegazza, che ha tra l’altro esclamato: “Diciamo soprattutto a Confindustria che va rivisto il patto della fabbrica inserendo nel paniere la voce-energia. Al Governo, parimenti, chiediamo di detassare gli aumenti contrattuali subito e in maniera strutturale. Bisogna adeguare i salari all’inflazione. E alle controparti ricordiamo che i rinnovi dei contratti devono essere tempestivi ed effettivamente applicati perché oggi le persone, anche quelle che lavorano, sono più povere di ieri”.
Presente l’assessore regionale all’Agricoltura Tony Scilla, nella sua relazione Nino Marino ha affermato: “La metà dei siciliani risiede in 20 comuni su 391 della nostra Isola, è sempre più evidente e drammatico lo spopolamento delle zone interne. L’agricoltura è la risposta, il rimedio, oltre che un volano di ripresa occupazionale. E già lo è, con un 5 per cento di aumento dei braccianti nel 2021. La pandemia, con le restrizioni agli spostamenti, ha fatto riscoprire quanto sia vitale poter disporre di maggiori quote di produzioni locali. La guerra in Ucraina ha evidenziato ulteriormente questa necessità”. “Nel prossimo quinquennio – ha aggiunto l’esponente sindacale – prevediamo che serviranno fino al 50 per cento in più di braccianti, ma occorrono investimenti. Sollecitiamo da tempo un piano strategico ecosostenibile per accrescere quantità e varietà delle produzioni in circa 500 mila ettari di terreni abbandonati. Soprattutto, però, esigiamo rispetto, legalità, perché ci sia spazio unicamente per il lavoro dignitoso e sicuro”.
Nino Marino, più volte interrotto da applausi, ha quindi esclamato: “Le nostre battaglie contro il caporalato, lo sfruttamento e il sottosalario non sono finite. Anzi, sarà necessario alzare il tiro pretendendo maggiore quantità e qualità dei controlli, oggi assicurati da un numero davvero esiguo di addetti. Alle istituzioni politiche vogliamo dire in modo chiaro, persino brutale, che mantenere all’osso gli organici degli Ispettorati è un modo per essere complici dei pirati dell’imprenditoria che fanno affari violando ogni norma a tutela dei lavoratori”.
Il segretario generale della Uila Sicilia ha, inoltre, ricordato “l’impegno della nostra categoria per sostenere le eccellenze dell’industria agroalimentare isolana che è punta di diamante per il nostro settore e con oltre 7 mila imprese è prima in Italia”. S’è, poi, soffermato sulla “marcialonga sindacale per la riforma forestale che punta a un confronto costruttivo con il governo regionale e vuole impedire un paradosso: stabilizzare la precarietà, con danni per tutti i siciliani”. “Roghi e dissesto idrogeologico hanno dimostrato quanto sia indispensabile una presenza costante di professionisti della difesa ambientale. Impedirlo, ignorare l’appello di centinaia di amministrazioni comunali che hanno condiviso la nostra proposta unitaria di riforma in occasione delle memorabili giornate di mobilitazione SvegliaRegione, significa penalizzare i cittadini esponendoli a rischi gravissimi. Dal governo arrivano segnali di disponibilità al dialogo che apprezziamo, fino a prova del contrario”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA