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Il Sud cresce più del Nord e nel triennio la Sicilia ha il tasso di crescita maggiore

La rilevazione dello Svimez: tra il 2022 e il 2024 il Pil della Regione cresciuto del 11,6%

Redazione La Sicilia

19 Giugno 2025, 14:39

Il Sud cresce più del Nord e nel triennio la Sicilia ha il tasso di crescita maggiore

Il Sud cresce più del Nord. Nel 2024, come nel biennio precedente, il Pil delle regioni meridionali è aumentato più del Centro-Nord: +1% contro lo 0,6%. La crescita è stata più sostenuta nelle regioni centrali (+1,2%), meno nel Nord-Ovest (+0,9%). Per il Nord-Est si stima una sostanziale stagnazione dell’attività economica (-0,2%).

E’ quanto ha rilevato lo Svimez. Rispetto al 2023, il divario di crescita a favore del Sud si è tuttavia ridotto: da 1 punto percentuale a soli 0,4. A consuntivo di una inedita fase di ripresa, il Pil è cresciuto complessivamente dell’8,6% tra il 2022-2024 al Sud, contro il 5,6% del Centro-Nord, con uno scarto cumulato di 3 punti percentuali. La migliore performance di crescita del Sud è determinata dallo stimolo maggiore offerto dalle costruzioni (+3% contro il + 0,6% del Centro-Nord), in continuità con il biennio precedente. Superiore al dato del Centro-Nord anche la dinamica dei servizi (+0,7% contro +0,5%).

Nella media d’area, il comparto industriale meridionale presenta una sostanziale tenuta (+0,1%), a fronte di una leggera contrazione nel resto del Paese (-0,2%). L’agricoltura cresce solo dello 0,5% al Sud rispetto al +2,9% del Centro-Nord. Nel triennio 2022-2024, in termini di crescita cumulata del Pil, Sicilia (+11,2%), Campania (+9,5%) e Abruzzo (+9,2%) hanno registrato risultati superiori alla media del Mezzogiorno. Sardegna (+7,7%) e Puglia (+7%), pur collocandosi al di sotto della media dell’area, hanno comunque superato il tasso di crescita medio del Centro-Nord. Restano invece al di sotto della media meridionale Molise (+5,2%), Calabria (+4,2%) e Basilicata (+2,7%).

Anche nel 2024 si conferma l’ampia differenziazione interna alle diverse ripartizioni territoriali nei tassi di crescita regionali osservata nel triennio precedente. Al Sud, spiccano le performance di Sicilia (+1,5%) e Campania (+1,3%), accomunate dalle migliori dinamiche d’area del valore aggiunto delle costruzioni, rispettivamente pari a +6,3% e +5,9%. In Sicilia anche l'espansione del settore industriale (+2,7%) contribuisce al risultato. Basilicata (+0,8%), Sardegna (+0,8%) e Abruzzo (+1%) mostrano tassi di crescita simili, frutto però di diverse dinamiche settoriali: nell’economia sarda l’espansione riguarda i diversi settori; in Abruzzo la crescita è trainata dai servizi che compensano la perdita di valore aggiunto delle costruzioni; nell’economia lucana pesa il calo del valore aggiunto industriale e il minor stimolo offerto dalle costruzioni, ma l’aumento dei servizi sostiene la crescita. Più distante dalla media meridionale, la Puglia (+0,6%), frenata dalla stagnazione del terziario e da una crescita meno vivace del valore aggiunto delle costruzioni rispetto al resto del Mezzogiorno.

Infine, Molise (-0,9%) e Calabria (-0,2%) segnano un calo del Pil nel 2024. Nel primo caso, il dato risente della contrazione significativa delle costruzioni (-12,7%) - la più ampia a livello regionale - e del ristagno di servizi e industria. Sullo stallo dell’economia calabrese incidono andamenti negativi diffusi tra settori, che compensano la crescita dell’industria.