In Italia quasi un Comune su due non ha uno sportello bancario: in Sicilia calo inesorabile
I dati dell’'Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl,
Nei primi sei mesi del 2025 altri 34 comuni sono rimasti privi di filiali bancarie sul loro territorio. E’ quanto emerge dall’'Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl, che elabora i dati resi disponibili al 30 giugno 2025 da Banca d’Italia e Istat secondo cui il numero complessivo "debancarizzati" è salito quindi a 3.415, pari al 43,2% del totale.
Per la ricerca «continua ad aumentare anche il numero delle persone che non hanno accesso ai servizi bancari o rischiano di perderlo: rispetto al 31 dicembre 2024 sono oltre 11,2 milioni. Di queste, più di 4,7 milioni (+ 1,8%) vivono in comuni totalmente desertificati; quasi 6,5 milioni (+ 3%) in comuni in via di desertificazione, quelli con un solo sportello. Risulta in crescita, inoltre, il numero delle imprese che hanno la propria sede in comuni desertificati: sono 6.116 in più rispetto al trimestre precedente. Si confermano anche le dimensioni rilevanti dei centri colpiti dalla desertificazione: sono 13 i comuni sopra i 10mila abitanti privi di sportello, di cui uno ha più di 20mila abitanti (Trentola Ducenta, in provincia di Caserta).
Dai dati elaborati dall’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl, si ricava come nei primi sei mesi del 2025 le banche italiane abbiano chiuso 261 sportelli, un calo dell’1,3% rispetto alla fine del 2024. Il secondo trimestre ha segnato un’accelerazione rispetto al primo, quando le chiusure erano state 95. I tagli alla rete fisica non hanno investito in modo omogeneo le diverse aree del Paese. Le regioni più colpite sono state Friuli Venezia Giulia (- 2,3%), Marche (- 2,3%), Sicilia, Veneto e Basilicata (- 1,9%).
«Sulla rete fisica iniziano a manifestarsi gli effetti del risiko bancario» rileva l’osservatorio. Bper, considerando anche la rete di sportelli di Banca Popolare di Sondrio, diventa la prima realtà in Lombardia (673 sportelli, pari al 17,9% del totale) davanti a Banco Bpm (523, 13,9%), Intesa Sanpaolo e Iccrea (entrambe a 501, 13,4%). «Nella più ricca regione italiana circa il 58% delle filiali è ora in mano a quattro soli gruppi: un dato, quest’ultimo, destinato a non subire variazioni significative a causa delle prescrizioni Antitrust rivolte a Bper, alla quale è stata imposta la cessione di soli sei sportelli».