Lo zafferano coltivato a Catania diventa ingrediente per la cosmesi e la nutraceutica
Grazie a “Etna Saffron Innovation” nato in Sicilia orientale che vuole ottimizzare la coltivazione del prezioso fiore
Da spezia pregiata a ingrediente innovativo per la cosmesi e la nutraceutica, grazie al recupero delle biomasse di scarto. Lo zafferano coltivato a Catania prova a spiccare il volo grazie ad “Etna Saffron Innovation”, un progetto nato in Sicilia orientale che vuole ottimizzare la coltivazione del prezioso fiore color cremisi nella zona etnea, anche attraverso pratiche di micropropagazione delle varietà che meglio si adattano al territorio. Tra gli obiettivi c’è anche quello di offrire nuovi modelli di business alle aziende agricole produttrici.
Il mercato internazionale
Il mercato internazionale ha già avviato lo zafferano verso un proficuo utilizzo in ambito farmaceutico, nutraceutico e cosmetico (oltre al tradizionale uso alimentare), e proprio per questo i preziosi stimmi potrebbero rappresentare una reale opportunità di crescita e di reddito per le aziende agricole etnee.
A gennaio è prevista la comunicazione dei risultati di “Etna Saffron Innovation” che nel 2024 si avvierà a conclusione, mentre sabato 2 dicembre alle 15,30, si terrà un workshop tecnico scientifico nella sede di Confcooperative di corso Sicilia 24 a Catania, alla quale parteciperanno Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia, Ignazio Puglisi, presidente del Gal Terre dell’Etna e dell’Alcantara, Salvatore Lamacchia di Biocampi, azienda capofila del progetto, Umberto Anastasi e Concetta Scepi, docenti UNICT del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente che interverranno su “Performance produttiva e qualità del prodotto dello zafferano coltivato nell'areale etneo”.