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Abi scrive ai partiti, ancora emergenza,avanti su crescita

Rimuovere vincoli strutturali, completare Pnrr e taglio cuneo

Di Redazione |

ROMA, 09 AGO – Il Presidente dell’Abi Antonio Patuelli e il Direttore generale Giovanni Sabatini hanno inviato una lettera alle Commissioni parlamentari e ai partiti in vista delle prossime elezioni. L’Associazione Bancaria Italiana ha infatti predisposto il documento ‘Banche per l’Italia’ con i principali temi di interesse secondo la visione delle banche operanti in Italia. Nel documento si evidenzia che “siamo ancora in emergenza e occorre crescere” e che serve “rimuovere i vincoli strutturali e attivare politiche economiche chiare e stabili”. Molte le indicazioni, dal pieno utilizzo delle risorse del Pnrr alla riduzione del cuneo. “Il confronto europeo è importante e ineludibile. Siamo e dobbiamo restare in Europa. Dobbiamo contribuire a far evolvere l’Europa”, sottolinea poi l’Abi, indicando che “per realizzare pienamente una vera Unione Bancaria Europea occorrono Testi Unici europei delle Banche, della Finanza, del Fallimentare, del diritto penale dell’economia” e in particolare, tra l’altro, “va completata l’Unione Bancaria Europea, definendo chiare regole per la gestione delle crisi di banche di minori dimensioni”. Nell’indicare poi la necessità di rimuovere i vincoli strutturali e attivare politiche economiche chiare e stabili, l’Abi fa notare che “sono stati fatti passi avanti per recuperare competitività”, ma “la produttività, in particolare quella totale dei fattori, in Italia è ancora insoddisfacente nella comparazione internazionale”. Molte le cose ancora da fare, secondo l’associazione delle banche: dalla necessità di “politiche economiche mirate” per dare nuovo slancio alla competitività delle imprese; a “politiche economiche rivolte ai fattori produttivi”, anziché “interventi a pioggia”; occorre poi “intervenire sul debito pubblico e sulla tenuta dei conti pubblici, con un efficace contrasto dell’evasione e soprattutto rafforzando la crescita”; “occorre contrastare l’inflazione” ed è “necessario incentivare fiscalmente la canalizzazione del risparmio verso investimenti a medio e lungo termine, evitando continue modifiche e revisioni normative”, indica l’Abi.

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