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Bankitalia, con stop al gas russo, inflazione 2022 all’8%

Nello scenario peggiore, Pil a -0,5% per due anni

Di Redazione |

ROMA, 08 APR – Nello scenario peggiore degli sviluppi della guerra in Ucraina, e cioè quello di un’interruzione dei flussi del gas russo compensata solo in parte da fonti alternative, “l’inflazione si avvicinerebbe all’8% nel 2022 e scenderebbe al 2,3 nel 2023”. Lo scrive la Banca d’Italia nel bollettino economico, che ipotizza invece un’inflazione rispettivamente al 5,6 e al 2,2% nello scenario intermedio (guerra prolungata) e al 4 e 1,8% nello scenario più ottimistico di una risoluzione rapida del conflitto. Nelle varie ipotesi – “illustrative” e che non rappresentano un aggiornamento delle sue stime macroeconomiche – la crescita si fermerebbe attorno al 2% nel 2022 e 2023 nello scenario “intermedio”, che prevede una prosecuzione delle ostilità, sarebbe di circa il 3% invece nello scenario di rapida cessazione della guerra, e sarebbe negativa di quasi mezzo punti nello scenario più severo di stop al gas russo. Il documento di Via Nazionale valuta che nel primo trimestre del 2022, a causa di pandemia, alta inflazione e elevata incertezza per l’inizio del conflitto, “il Pil abbia registrato una riduzione di poco più di mezzo punto percentuale sul periodo precedente”.

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