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Borsa: Cina spaventa Europa, ko petrolio e materie prime

Acquisti su bond ma sale lo spread. Euro giù nonostante Macron

Di Redazione |

MILANO, 25 APR – Avvio di settimana difficile per le Borse europee che vengono investite dalla paura per l’avanzata del Covid in Cina, senza riuscire a festeggiare il successo di Emmanuel Macron alle presidenziali francesi. Londra cede l’1,7%, Parigi l’1,5%, Milano l’1,4% e Francoforte l’1,2% dopo aver assistito al crollo dei listini cinesi di Shanghai (-5,1%) e Shenzhen (-6,5%), crollate sotto i timori che la strategia di contenimento del Covid in Cina possa frenare la crescita di Pechino e creare problemi alla supply chain globale. Gli effetti si sono manifestati sulle materie prime, a partire dal petrolio (-3,8%), con il wti a quota 98,3 dollari al barile e il brent a 102,8 dollari. Il rischio di una riduzione della domanda di Pechino ha fatto crollare anche le altre commodity: a Shanghai i future sull’alluminio hanno perso il 47%, quelli sull’acciaio rebar il 15%, quelli sulle bobine laminate a caldo il 16,9%, a Dailan il ferro ha perso il 45%. In calo anche i metalli preziosi come l’oro (-1,1%), l’argento (-2,3%) e il palladio (-3,5%). La ricerca di porti sicuri spinge invece i titoli di Stato i cui rendimenti sono in calo generalizzato, a partire dal Bund tedesco (-8 punti base allo 0,88%). Si amplia tuttavia il differenziale di rendimento verso il meno sicuro Btp italiano, con lo spread che sale a 173 punti base e un rendimento in calo al 2,62. Acquisti anche sul dollaro, che si rafforza verso l’euro, con cui scambia a 1,0745 nonostante la vittoria di Macron.

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