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Borsa: la crisi politica affonda Milano, male le banche

Spread alla fine tiene a 206 punti. In ripresa Saipem

Di Redazione |

MILANO, 14 LUG – Seduta da dimenticare per la Borsa di Milano che somma la paura della recessione, condivisa con gli altri listini, alla crisi politica in atto. Alla fine della giornata il Ftse Mib fa la conta dei danni con 17 miliardi bruciati in capitalizzazione a fronte di un calo del 3,44% (20.544 punti). Tiene però lo spread tra Btp e Bund arrivato in corso di giornata a toccare i 218 punti ma che alla chiusura, proprio mentre si apprende che il premier Mario Draghi non si è dimesso, ferma l’asticella a 206,6 punti con il rendimento stabile al 3,2%, Cifre e percentuali più o meno sugli stessi livelli dell’avvio. Ad avere la peggio sono i bancari con Bper (-6,11%), Unicredit -5,7%) in testa. Poi Tim (-6,4%) ed Enel (-5,7%). Risale invece Saipem (+5,7%) che ha chiuso ieri l’inoptato sull’aumento da 2 miliardi e archivia così con un rialzo le precedenti sedute di crollo.

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