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Borsa: Milano quasi piatta (+0,05%), bene l’industria

Banche e petroliferi in ordine sparso. Male lusso e farmaceutici

Di Redazione |

MILANO, 11 APR – Viaggia intorno alla parità Piazza Affari (+0,05%) verso metà seduta, mentre vanno in ordine sparso le altre principali Borse europee. A Milano tiene l’industria, con il rally di Iveco (+4,7%), a tratti fermo nelle contrattazioni per eccesso di rialzo, Prysmian (+4,1%) e Leonardo (+4%), che prosegue la sua corsa da quando è iniziato il conflitto in Ucraina. In ordine sparso le banche, con guadagni per alcune, a iniziare da Unicredit (+1,8%), Mediobanca (+0,6%) e Intesa (+0,4%). In controtendenza Fineco (-0,3%) e Bper (-0,4%), ma soprattutto Banco Bpm (-4,7%), che ritraccia dopo il rally di venerdì con l’entrata di Credit Agricole nel capitale. Perde la paytech Nexi (-2,2%). Prosegue intanto in altalena lo spread Btp-Bund, che risale verso 163 punti, mentre il rendimento del decennale italiano torna a crescere, al 2,415%. A fare eccezione, rispetto all’andamento europeo dei semiconduttori, c’è Stm (+0,8%). Bene una serie di utility, a cominciare da Hera (+0,%). Guadagnano i petroliferi, da Eni (+0,8%) all’impiantistica di Tenaris (+0,7%), non Saipem (-1,9%), mentre il greggio scende (wti -2,6%) a 95,6 dollari al barile e il brent è a 100,2 dollari. Tra le auto guadagna qualcosa Stellantis (+0,3%). Male il lusso, tra i comparti influenzati dal calo dei mercati asiatici, con perdite per Moncler (-3,3%). In rosso Atlantia (-2,6%), dopo lo sprint della fine della scorsa settimana, col mercato che punta su un’Opa difensiva sul gruppo da parte dei Benetton in coppia con Blackstone. Tra i titoli in calo Pirelli (-0,8%), Poste (-1%), i farmaceutici, da Diasorin (-0,7%) a Recordati (-0,8%), Generali (-0,5%), che attende l’assemblea del 29 aprile per il rinnovo della governance, e Tim (-0,4%), che aveva iniziato in rialzo, ma torna in calo come a fine settimana scorsa, dopo lo stop deciso dal Cda per la due diligence a Kkr. Tra i titoli a minore capitalizzazione corre Maire Tecniimont, con una nuova commessa da 180 milioni di dollari (oltre 173 milioni euro) negli Usa.

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